Riccardo II. Testo inglese a fronte
- Editore:
Rizzoli
- Collana:
- BUR Teatro
- A cura di:
- G. Baldini
- Data di Pubblicazione:
- 6 novembre 2002
- EAN:
9788817100175
- ISBN:
881710017X
- Pagine:
- 243
Descrizione Riccardo II. Testo inglese a fronte
Composto tra il 1595 e il 1596, "Riccardo II" è il terzo dei sette drammi che compongono il ciclo delle "Storie inglesi". Riccardo è un esteta, più incline a meditare sulla natura di sovrano che a occuparsi di problemi di governo, proprio mentre l'Inghilterra sta attraversando una grave crisi politica. Incapace di imporre la propria volontà ai nobili faziosi, subisce il fascino della personalità del cugino Enrico di Lancaster, soprannominato Bolingbroke, che pure egli sente come una minaccia. Riccardo lo esilia, così, con un futile motivo per ben "sei rigidi inverni" dall'Inghilterra. Ma Bolingbroke, torna in patria, sconfigge il re e dopo averlo fatto rinchiudere nel castello di Pomfret, dove sarà fatto assassinare, viene incoronato re Enrico IV.
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Recensioni degli utenti
Riccardo II-29 marzo 2012
Incoronato a 10 anni (! ) Riccardo II ci è tramandato dal Bardo come un re debole, molto debole. Costretto a lasciare il trono dopo più di venti anni di regno, viene assassinato giusto nel 1400. E' un sovrano in crisi, perennemente in crisi, pieno di dubbi, anche sulla legittimità del suo mandato. Gli succederà Enrico, incoronato Enrico IV.
Riccardo II. Testo inglese a fronte-14 luglio 2011
Sorprende la mancanza di recensioni per questa opera indubbiamente senza tempo. Qui c'è un uomo debole, che fa il prepotente per paura che si scopra la sua debolezza e incapacità. Intorno ha un branco di bastardi assetati di sangue, pronti a rivoltarglisi contro per prendere quella corona che porta sulla testa. I suoi parenti sono quelli di cui Riccardo può fidarsi di meno, perché essendo di sangue reale ritengono di aver diritto alla corona anche loro. E il mestiere del capo è tutt'altro che semplice. E' una storia antica, quella del potere e di ciò che bisogna fare per manentenerlo o per prenderlo; ma in mano a Shakespeare diventa sempre qualcosa d'altro e qualcosa di più. Ne esce fuori come sempre un personaggio memorabile, questo Riccardo secondo nato per fare il re ma incapace di farlo.