Il regolamento Agcom sul diritto d'autore

Il Regolamento Agcom è stato predisposto come uno strumento importante per la protezione dei diritti d’autore e connessi contro la pirateria massiva on line. È stato avversato e contestato da più parti prima e dopo la sua emanazione. Ed alla metà di luglio 2014, quando il manoscritto di questo libro è stato licenziato, è ancora pendente un giudizio al TAR di Roma per la dichiarazione di illegittimità e l’annullamento del Regolamento Agcom. Nonostante queste contestazioni il Regolamento è tema di studio importante. Per questa ragione Aida gli ha dedicato una parte non piccola di un convegno pavese del 2012 dedicato all’enforcement amministrativo della proprietà intellettuale e specialmente del convegno milanese del 2014 su “L’enforcement amministrativo dei diritti d’autore ed il regolamento Agcom”: i cui studi sono pubblicati in Aida 2012 (i primi) e lo saranno in Aida 2014 (i secondi). Il rilievo teorico ed in futuro forse anche pratico del Regolamento Agcom mi ha suggerito di dedicargli inoltre questo Quaderno di Aida. Questo Quaderno ripubblica in particolare uno scritto preparato da Michele Bertani per il convegno del 2012 ed un mio scritto breve sul tema contiguo dei rapporti tra privacy e proprietà intellettuale: ed anticipa qui la pubblicazione di un contributo di Chiara Alvisi presentato al convegno milanese di Aida 2014. Il cuore del Quaderno è poi dedicato da alcune introduzioni tematiche e da un commentario al Regolamento per articoli. Non pochi temi di fondo del Regolamento Agcom sono e restano molto controversi: e così lo sono ad esempio l’opportunità del Regolamento, la competenza Agcom ad adottarlo, la legittimità del Regolamento o di sue norme particolari. Il relativo dibattito è perciò rifluito necessariamente anche sul contenuto di questo Quaderno: che non esprime una linea assolutamente unitaria e monolitica sulle questioni di fondo; ha invece preferito lasciare spazio alla libertà di ricerca e di opinione dei singoli autori; anche se personalmente ho suggerito a ciascuno di cercare per quanto possibile di trovare una linea intrepretativa corrispondente al principio generale della conservazione degli atti, e di proporre opinioni di illegittimità soltanto in caso di insuccesso delle tecniche di conservazione degli atti.