Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz edito da Mondadori

Quo vadis?

Editore:

Mondadori

Edizione:
4
Traduttore:
Zucconi T.
Data di Pubblicazione:
1 aprile 2001
EAN:

9788804495772

ISBN:

8804495774

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Trama Quo vadis?

Nella Roma decadente e crudele dell'epoca di Nerone, centro del mondo e del crogiuolo di tutte le razze e religioni dell'antichità, il giovane patrizio Vinicio si innamora della timida Licia, figlia di un re svevo, allevata a Roma e educata alla religione cristiana. Una passione drammatica e tormentata su cui la storia rovescia tutta la folle ferocia della prima grande persecuzione contro i fedeli del nuovo culto. Introduzione di Witold Gombrovicz.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Un affresco storico potente e magnificoDi S. Davide-7 ottobre 2012

Una delle maggiori opere dell'Ottocento nell'ambito della narrativa di ambientazione storica, e senz'altro una delle più ambiziose (e abili) nel tinteggiare un quadro vasto e grandioso qual era la Roma imperiale. Forse alcuni personaggi potranno apparire superficiali e stereotipati, ma quello di Petronio no di certo: un indimenticabile edonista che rappresenta la summa dell'epicureo greco-romano. Il romanzo meriterebbe inoltre anche solamente per la densità di riferimenti e citazioni filosofiche, artistiche, letterarie, poetiche e religiose di cui è intessuto. Sinkiewicz non a caso si aggiudicò un meritato Nobel "per i suoi notevoli meriti come scrittore epico"; dunque mi spiace, ma ha torto chi, in un'altra recensione, affermò che questo romanzo divenne famoso solo grazie alle trasposizioni cinematografiche (ultima quella degli anni '50 con un superbo Peter Ustinov nel ruolo di Nerone) ; questo potrà forse valere per il pubblico odierno, ma il romanzo splendeva di propria gloria già ai tempi della pubblicazione alla fine dell'Ottocento, ed il Nobel, per l'appunto, ne è la conferma.

Una sorta di epopea del primo cristianesimoDi g. Tommaso-10 marzo 2012

Una storia d'amore tra un patrizio romano (Vinicio) e una principessa barbara di religione cristiana (Licia) , al tempo delle persecuzioni sotto Nerone. Magistrale la ricostruzione dell'antica Roma, della nascità della cristianità e dei suoi valori. La trama è avvincente, ci sono tanti colpi di scena, ma manca tutto quel lavoro di scavo dei personaggi che fa bello un romanzo. A volte sembra di leggere più una sceneggiatura per il cinema che un'opera di letteratura; e infatti è soprattutto per il "colossal" hollywoodiano del 1950 che "Quo vadis? " è diventato famoso nel mondo.

Quo vadis, Domine?Di F. Antonino-25 gennaio 2011

La presente opera permette di trovare nuova linfa vitale per l'opera di evangelizzazione, che sarà il tema fondamentale del presente secolo, riguardante il cattolicesimo, proprio perché posto in relazione alle trasformazioni, che stanno mutando le società occidentali e orientali. Infatti, la vicenda narra la storia d'amore tra il giovane patrizio pagano, Vinicio, e la figlia di un re Svevo, Ligia. Vinicio entra in contatto con il mondo cristiano proprio attraverso la fede di Ligia, la quale lo inizia ai misteri cristiani, in particolar modo, alla carità e alla pietà. Tramite l'incontro con i cristiani e, in particolar modo, con i due grandi discepoli di Gesù, Pietro e Paolo, Vinicio convincerà la propria ragione della bontà e della veridicità del messaggio cristiano. Peraltro, bisogna ricordare come la storia si snodi nei periodi, in cui era imperatore Nerone, il quale, sulla base di logiche irrazionali ed empie, decise di appiccare il fuoco su Roma, facendo cadere dolosamente la colpa sui cristiani, che, in quella fase storica erano la comunità più viva e in via di espansione dal punto di vista spirituale, culturale ed economico. L'ingiusta delazione avviò le più turpi e vili persecuzioni a danno dei cristiani, che vengono descritte in maniera mirabile dall'autore, soprattutto perché le pone in relazione con il coraggio arrendevole, attraverso cui i numerosi martiri cristiani di ogni età si avvicendavano nell'anfiteatro, dove la morte li coglieva, pregando e intonando canti religiosi dinanzi alle bestie selvagge e umane, che, da carnefici, si alternavano sulla scena dell'orribile spettacolo. Da un punto di vista allegorico, la presente opera non può non farci riflettere circa la vacuità e l'inutilità delle persecuzioni di ogni tempo, poste in essere da regimi di varia natura. D'altro canto, da cattolici, possiamo affermare, ieri e oggi più che mai, che il raggiungimento di una lucida consapevolezza cristiana circa la speranza, che nutriamo all'interno del nostro essere, ci permette di sopportare le peggiori emarginazioni e repulsioni, poste in essere dall'ambiente circostante, che, il più delle volte, si rivela particolarmente ostile. Stupenda, dal punto di vista letterario e spirituale, risulta essere la narrazione della conversione del filosofo Chilone, il quale da delatore principale dei cristiani diventa una dolce e delicata anima, che segue docilmente la voce di Cristo. "Bisogna essere pronti a rendere ragione della speranza che è in noi" (1 Pt. 3,15).

Un classico senza tempoDi C. Salvatore-4 novembre 2010

Sullo sfondo della Roma neroniana, l'autore polacco tratteggia la storia d'amore tra il pagano Vinicio e la cristiana Ligia. A impedire il coronamento dei loro sogni si presenterà il crudele imperatore Nerone, le invidie di Poppea, gli inganni e le miserie della corte imperiale, l'incendio di Roma e la persecuzione contro i cristiani, in cui troveranno il martirio Pietro e Paolo. Sienkiewicz, per descrivere la vita quotidiana nella Roma imperiale, ha ripreso fedelmente le opere dell'epoca, tra cui gli "Annali" di Tacito e, ovviamente, il "Satyricon" di Petronio, autore romano e indimenticabile personaggio di "Quo vadis?".