Qui non ci sono bambini. Un'infanzia ad Auschwitz di Thomas Geve edito da Einaudi
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Qui non ci sono bambini. Un'infanzia ad Auschwitz

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Botto M.
Data di Pubblicazione:
18 gennaio 2011
EAN:

9788806203481

ISBN:

8806203487

Pagine:
180
Formato:
rilegato
Argomento:
Olocausto
Acquistabile con la

Descrizione Qui non ci sono bambini. Un'infanzia ad Auschwitz

A tredici anni il desiderio di esplorare e conoscere il mondo ti fa spalancare gli occhi, stupiti e avidi, sulla realtà che ti circonda: ma cosa succede quando il tuo unico, insuperabile orizzonte è quello dell'Olocausto, dell'umiliazione quotidiana e sistematica? Come si diventa uomini quando nulla intorno a te è degno di un uomo? "Sono nato nel 1929 e nel 1933 i nazisti prendono il potere: l'unico mio ricordo è la persecuzione". Thomas Geve ha tredici anni quando, nel 1943, viene deportato ad Auschwitz. Poiché ha l'aria di essere più grande della sua età, Thomas viene assegnato ai lavori forzati: nella logica folle e rovesciata del campo è una fortuna perché "i bambini al di sotto dei quindici anni vengono mandati direttamente alle camere a gas". Nonostante le quotidiane violenze, un lavoro che è solo tortura, la scientifica e continua offesa alla dignità umana, Thomas sopravvive: l'11 aprile 1945 le truppe alleate irrompono nel campo e liberano i prigionieri. Allora, per conservare la memoria dell'inferno e raccontare ai genitori ciò che ha visto, sceglie di fare quello che ogni bambino ha sempre fatto: inizia a disegnare. Si procura delle matite colorate, un bene prezioso e inarrivabile durante i giorni della prigionia, e trasforma il retro dei moduli e dei formulari delle SS nei 79 disegni che compongono questa raccolta. Un documento che tenta di sfidare l'abisso con lo sguardo, e le matite, di un bambino.

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4 di 5 su 2 recensioni

Qui non ci sono bambiniDi S. Antonino-23 maggio 2011

Un libro molto particolare questo di Thomas Geve, ex bambino sopravvissuto al campo più famoso dell'Olocausto: Auschwitz. Uscito sommariamente incolume da quel luogo, dopo la liberazione degli alleati, inizia a disegnare con le matite colorate su quei fogli e documenti tedeschi che prima rappresentavano la vita e la morte.

I lager visti attraverso gli occhi di un bambino.Di B. Antonio-13 febbraio 2011

Il libro di Geve documenta con spietata e angosciante efficacia i dettagli del lungo periodo trascorso in diversi campi di concentramento da un adolescente poco più che bambino. Le immagini raccolte dagli occhi di un ragazzo di soli 13 anni al momento della liberazione raccontano, molto meglio di tante parole, delle incredibili difficoltà incontrate ad apprendere l'idea stessa di libertà, concetto ignoto a chi ne era stato privato fin dalla più tenera età. I disegni, realizzati con matite colorate su qualsiasi pezzo di carta riuscisse a recuperare, sono la miglior testimonianza della ferma e determinata volontà che nasce in ciascun essere umano quando viene esposto alle assurdità più atroci che si possano immaginare: ricordare per non dimenticare mai più. Partendo da quei disegni Thomas Geve ha preso spunto per continuare a disegnare per il resto della vita, esorcizzando tutti gli incubi e le paure giovanili: oggi è ingegnere civile e progetta edifici e strutture nelle quali far vivere la gente.