Questione di sguardi

Nel corso della nostra storia nessuna società è mai stata dominata da immagini quanto la nostra, basti pensare alla pubblicità. Eppure, paradossalmente, siamo sempre meno capaci di vedere le immagini per quello che sono. Se da un lato accettiamo criticamente i messaggi promozionali, dall'altro attribuiamo ai dipinti un'importanza e un contenuto che va oltre ciò che essi realmente mostrano. Ma da quando l'opera d'arte è diventata riproducibile attraverso mezzi meccanici, essa ha perso gran parte dell'«aura» che le derivava dall'essere unica e originale. Ciò che resta sono le semplici immagini e il loro linguaggio, che può essere utilizzato per vari scopi.Nel corso della storia nessuna società è mai stata dominata da immagini quanto la nostra; basti pensare alla pubblicità, che ci circonda in ogni momento della giornata e finisce per saturare i nostri occhi. Eppure, paradossalmente, siamo sempre meno capaci di vederle per quello che sono. Se da un lato, quasi senza rendercene conto, accettiamo acriticamente i messaggi promozionali, dall'altro in compenso ai dipinti attribuiamo un'importanza e un contenuto che va oltre ciò che essi realmente mostrano. Ma da quando, nell'età moderna, l'opera d'arte è diventata riproducibile attraverso mezzi meccanici, ha perso gran parte dell'importanza e dell'”aura” che le derivavano dall'essere unica e originale. Ciò che resta sono le semplici immagini, a prescindere da chi le ha create, e il loro linguaggio, che può essere utilizzato per vari scopi.Con questo libro, John Berger invita tutti, e non solo gli specialisti, a scoprire e interpretare questo linguaggio, attraverso un'accurata analisi di alcuni aspetti delle opere d'arte del passato e del moderno advertising. Questione di sguardi raccoglie sette saggi che si possono leggere indipendentemente l'uno dall'altro, ma che seguono il medesimo percorso di scoperta: innovativo nella sua struttura, comprende sia parti di testo riccamente illustrate sia interi capitoli che espongono il loro contenuto attraverso una semplice sequenza di immagini. Altrettanto rivoluzionarie le tesi esposte: in queste pagine Berger demolisce molti falsi miti sulla sacralità delle opere d'arte e sulla vacuità apparente delle pubblicità, dimostrandoci come questi mondi siano più vicini di quanto ci hanno insegnato.