Quelli che... la sezione. La militanza politica in Toscana nella prima Repubblica di Andrea Pannocchia edito da Eclettica

Quelli che... la sezione. La militanza politica in Toscana nella prima Repubblica

Editore:

Eclettica

Collana:
Secolo breve
A cura di:
A. Aliboni
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2012
EAN:

9788897766018

ISBN:

8897766013

Pagine:
350
Formato:
brossura
Acquistabile con la

Descrizione Quelli che... la sezione. La militanza politica in Toscana nella prima Repubblica

Come si svolgeva la vita politica nella Prima Repubblica? Quali erano i Partiti di allora? Chi erano, e come vivevano la propria fede politica, i loro militanti? E cosa comportava il fare politica nella "rossa" Toscana, sia da parte dei sostenitori che degli oppositori del Governo della maggior parte degli Enti Locali della nostra Regione? Abbiamo deciso di intervistare i protagonisti - alcuni dei quali ancora attivi - di una stagione da alcuni dimenticata, spesso rimossa dall'immaginario collettivo, talvolta ancora deformata nelle rappresentazioni mediali, certamente poco conosciuta dalle giovani generazioni. Le parole dei militanti, che in molti casi sono stati anche importanti dirigenti e pubblici amministratori, ci aiutano a capire cosa significava aprire una Sezione, condividere idealità, organizzare riunioni, formare decisioni; e quanto una Sezione potesse diventare anche uno spazio fisico e simbolico da difendere come un'identità alla quale si era legati e che si considerava irriducibile a tutto e a tutti. Abbiamo proceduto mettendo a confronto le interviste ai nostri dieci personaggi, uno per Partito e uno per Provincia, con le storie dei rispettivi movimenti politici...

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LA SEZIONE: IL VALORE IDENTITARIO DEL MILITANTEDi v. francesca-17 giugno 2012

Nel presente volume edito da Eclettica Edizioni, l'autore, (docente universitario, giornalista, e direttore di Comunicare, organo della Onlus "Noi per voi", legata all'ospedale "A. Meyer" di Firenze) , ricostruisce molto chiaramente, il senso dalla militanza politica ai tempi della Prima Repubblica, e attraverso la "voce dei protagonisti", (quali ad esempio, Mario Paccagnini, Gianni Cantaloni, Giacomo Maccheroni, Andrea Agresti) , mostra altresì al lettore come si viveva e che cosa significava essere militanti in quel periodo. Merito dello scrittore è cogliere il lato umano e realmente vissuto di chi, forse inconsciamente, contribuiva a forgiare quella storia, dando così vita ad una narrazione scritta. Il volume, ambientato in Toscana ed articolato in undici capitoli - indaga dunque in maniera dettagliata e puntuale, il "nostro vissuto" ben lungi dall'essere nostalgico; infatti il presente saggio vuole riscoprire e per certi versi anche "demonizzare", le tradizioni politiche del passato. Per far ciò l'autore pone una serie di quesiti, utili a scoprire, l'identità e la formazione del militante "tipo", offrendo altresì risposte acute, efficaci e pertinenti, arricchite dai coloriti racconti forniti dai protagonisti di un'epoca storica da taluni trascurata, spesso addirittura abolita dall'ideologia comune, talvolta ancora alterata dai mass media e certamente poco conosciuta dai giovani. L'obiettivo del presente volume è quello di esaminare - comparando le dieci interviste ai personaggi prescelti-, le differenze fra la prima e la seconda Repubblica; più in generale, comprendere se " si stava meglio quando di stava peggio", ovvero quando la popolazione si sentiva parte integrante dei partiti. Particolarmente significativo a tal proposito, è il caso di Giacomo Maccheroni del PSI, che illustra la sua vita intrisa di impegni all'interno della Sezione e si commuove ricordando avvenimenti belli e brutti, svelando che la sua vicinanza a Craxi, era dovuta, oltre che alla stima, alla malattia che li accumunava. Secondo lui, dunque, "si stava meglio prima", anche se non tutti gli intervistati condividono la sua opinione. C'erano una volta le sezioni di partito. C'erano una volta i partiti, oggi riciclati, rinominati, aggregati o per così dire leggeri, liquidi, ma non limpidi Al contrario le sezioni, (intese non solo come momento in cui poter condividere e perseguire un comune ideale, organizzare riunioni, formare decisioni ma anche come un luogo - di appartenenza- fisico e simbolico da difendere, al quale si era legati e che si considerava irriducibile a tutto e a tutti) , non esistono più. Il circolo ne è il surrogato, ma il carattere resta diverso. Stesso discorso per il club, luogo neutro a metà tra l'ufficio di rappresentanza e quello di collocamento. I comitati elettorali, poi, sono tristemente estemporanei. Nascono, crescono e muoiono in pochissimo tempo. Incrementano condizionamenti prettamente mirati al consenso e si spengono fugacemente. I militanti in crisi di vocazione vengono rimpiazzati, prontamente all'occorrenza. I contenuti soppiantati dall'apparire. L'intento dell'autore è ancora quello di rievocare "l'epoca del sistema proporzionale, senza coalizioni precostituite", e di fornire uno squarcio delle tante sfaccettature presenti nella nostra Regione. Inoltre lo scrittore evidenzia la necessità di comprendere se, ed in che modo il bipolarismo, possa convivere con determinate correnti di pensiero, tradizioni culturali che molti oggi vorrebbero recuperare. La competizione con la cultura del presente non si affronta fomentando vanagloriosi revival al passato. Ciò però non toglie conclude l'autore "che non si costruisce niente senza un partito vero, un'organizzazione, una struttura fatta di militanza, di confronto fra la base e i vertici, uno scontro anche interno se necessario duro, una serie di regole democratiche per la selezione delle classi dirigenti. Senza dei valori, delle coordinate culturali, di un minimo comune denominatore. Senza precisi canali di partecipazione e processi di formazione incentrati su una lunga gavetta. E molto spesso senza un luogo in cui ritrovarsi e discutere", ovvero la Sezione. Ho trovato questa monografia eccellente sia per l'esperto in materia, sia per chi, come nel mio caso vuole approfondire ed apprezzare un determinato periodo storico- politico. Gli eventi sono descritti nella massima accuratezza ed arricchiti da un gran numero di allegati. Lo consiglio vivamente. Giudizio: appassionante