Quattro giorni di marzo di Jens Christian Grøndahl edito da Marsilio

Quattro giorni di marzo

Editore:

Marsilio

Traduttore:
D'Avino M. V.
Data di Pubblicazione:
24 novembre 2010
EAN:

9788831707244

ISBN:

8831707248

Pagine:
381
Formato:
rilegato
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Trama Quattro giorni di marzo

Ingrid Dreyer è una donna di quarantotto anni subissata di impegni, separata dal marito e madre ormai single di Jonas, quindici anni. Una telefonata improvvisa che la raggiunge nella camera d'albergo di Stoccolma, dove si trova per un viaggio di lavoro, la getta in una crisi d'identità: suo figlio si è reso colpevole dell'aggressione di un ragazzo di origini straniere ed è stato arrestato. Mentre torna a casa a Copenaghen, Ingrid si abbandona al fatale esame di coscienza: perché le cose sono andate così? Perché sente di essere sempre più con le spalle al muro, come donna e come madre, e ritiene che la sua vita sia un fallimento? Che ne è del rapporto con un uomo più anziano, sposato, per il quale ha lasciato il marito? Nei pensieri di Ingrid, gioventù e matrimonio mal riuscito scorrono accanto alla revisione minuziosa della vita in cui si trova ora. Come in un lento risveglio, affiora in lei la consapevolezza di aver riprodotto un modello quello di sua madre, e anche di sua nonna: entrambe perfide madri e cattive mogli, occupate a inseguire i loro sogni d'arte e di carriera con imparziale egocentrismo. Menzogna e infedeltà, matrimoni falliti, bambini spaventati e traditi osservano Ingrid dal suo album di famiglia interiore.

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Recensioni degli utenti

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5 di 5 su 1 recensione

Quattro giorni di marzoDi r. andrea-18 luglio 2011

Splendido esempio della nuova scuola giallistica scandinava. Leggendolo pensi che l'autore si perda in fin troppe riflessioni e dettagli, ma devo dire che le pagini finali ti fanno pensare in retrospettiva che tutto quanto sta in questo romanzo era a suo modo necessario. Altra caratteristica peculiare: é essenzialmente una storia generazionale di donne (scritta da un uomo) che mi ha fatto pensare a "Va dove ti porta il cuore" (o meglio a come io mi immagino possa essere Va dove ti porta il cuore non avendolo mai letto - quindi probabilmente meglio di quello che é se seguite il mio ragionamento contorto) . Alla fine un romanzo che é valsa la pena aver letto, un autore a ragione introdotto da Marsilio nella propria gamma "scandinava" uscendo un p dai propri parametri che l'hanno vista pubblicare soprattutto (e pure a ragione) letteratura gialla che viene dal Nord.