Quasi come una balena. Aggiornare «L'origine della specie»

Il 12 aprile 1859 è stata una data fondamentale nella storia della scienza: quel giorno uscì la prima edizione dell'Origine delle Specie di Charles Robert Darwin, in 1250 copie (tiratura notevole per l'epoca, esaurite il giorno stesso). Steve Jones definisce quell'opera "unico best seller che sia stato in grado di cambiare la concezione che l'uomo ha di se stesso" ed anche "Il libro del millennio". In effetti si può con ragione sostenere che, nonostante lo sviluppo compiuto di una concezione evoluzionistica fosse ormai nell'aria, con alcuni notevoli antecedenti, la principale opera di Darwin costituisce la pietra miliare delle scienze biologiche. Eppure, ormai la maggior parte dei lettori dell'Origine, sostiene il genetista gallese, la legge non come un'opera scientifica, ma storica. Quasi come una balena, allora, può essere letto come un tentativo di ristabilire un equilibrio, di restituire allo straordinario lavoro di Darwin tutta la forza del suo valore. Un aggiornamento dell'Origine delle Specie. Una riscrittura coraggiosa ed entusiasta, un'operazione di riesame e di aggiornamento della più importante opera darwiniana a partire dal suo indice originale. La logica rigorosa di Darwin, unita alle notevoli scoperte di oggi, al fine di confutare le obiezioni di quanti continuano a considerare ipotesi alternative all'evoluzione, o ritengono la concezione evoluzionistica ferma ai suoi albori, come se quasi 150 anni di ricerche e scoperte fossero passati invano. Il lavoro di Jones è in effetti questo, scritto magistralmente, scorrevole e documentato, puntuale senza essere pedante, capace di ricreare il pathos di quella che è considerata la grammatica del vivente. Ques'opera costituisce un vero tributo alla teoria dell'evoluzione ed al suo fondatore.