Quando il respiro si fa aria. Un medico, la sua malattia e il vero significato della vita di Paul Kalanithi edito da Mondadori

Quando il respiro si fa aria. Un medico, la sua malattia e il vero significato della vita

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Faimali M.
Data di Pubblicazione:
19 aprile 2016
EAN:

9788804664642

ISBN:

8804664649

Pagine:
150
Formato:
rilegato
Argomenti:
Malattia, Professione medica
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Quando il respiro si fa aria. Un medico, la sua malattia e il vero significato della vita

Qual è il significato della vita umana? O meglio, che cosa la rende significativa e degna di essere vissuta? A farsi queste domande non è un filosofo o un teologo, ma il neurochirurgo americano di origine indiana Paul Kalanithi, che a soli 37 anni, al culmine del successo professionale, deve affrontare la disperata battaglia contro un cancro in fase terminale e guardare negli occhi l'avversario che ha già sfidato tante volte in sala operatoria: la morte. Animato fin dall'infanzia da passioni apparentemente inconciliabili (letteratura, psichiatria, filosofia, ricerca scientifica), che lo avevano portato a scegliere la neurochirurgia come facoltà chiave per conoscere l'"intreccio di cervello e coscienza", Paul vive l'esperienza soggettiva della malattia come l'occasione per cominciare a vedere le cose con quello sguardo da paziente che aveva a lungo cercato e per riflettere sul destino che ci accomuna a ogni organismo vivente che nasce, cresce e muore. E mentre racconta il rapido decorso del tumore, accompagnato da un continuo alternarsi di consapevolezza, accettazione, paura e determinazione, ci invita a entrare nel suo universo di affetti, desideri, sogni e speranze. Nel ripercorrere le ultime tracce di un'esistenza vissuta con quel coraggio che gli ha permesso di affrontare la malattia con "grazia e autenticità", come dice la moglie Lucy nell'epilogo, Kalanithi non cede mai all'autocommiserazione, ma ci parla del nostro essere mortali facendoci appassionare alla vita. Paul Kalanithi è un uomo qualunque, un trentaseienne specializzando in neurochirurgia, brillante e promettente che da un giorno all’altro scopre di avere un cancro ai polmoni. Quando il respiro si fa aria dell’omonimo autore è un testamento di vita perché quando l’uomo scopre di non avere speranze, decide di scrivere alla sua bambina, a quella creatura che a malapena si ricorderà di lui e Paul lo farà per ricordarle che la vita è qui e ora. Il libro postumo del chirurgo ci lascia un vero e proprio inno alla vita, un racconto che è da tenere affianco al comodino per ricordarci che siamo fortunati. L’autobiografia sulla vita e la morte di questo medico di origine indiana è un racconto magnetico, un vero amuleto e un possibile alleato segreto delle nostre giornate. Quando pensate che la fatica dei giorni sia al di sopra delle vostre forze, ingiusta per giunta, o comunque vana, o quando non trovate il coraggio per fare qualcosa rileggetevi qualche riga di Quando il respiro si fa aria. Chi parla è un medico, qualcuno che conosce la vita, la malattia e la morte, qualcuno a cui ci si affida, quando serve, per sperare, per guarire. Perché ci dica come si fa. Questo commovente testamento alla figlia, rivolto a qualcuno che lo leggerà in futuro, ma per cui lui sarà solo il passato, è un monito al fatto che la vita cambia in un istante. Kalanithi scrive in modo poetico e musicale, pur non sentendosi abbastanza colto o impreparato per raccontare di se, ma questa sua necessità, questa sua esigenza di raccontarsi a chi non lo potrà conoscere davvero gli permette di essere unico, di far sentire la propria voce e i propri pensieri perché ci sono proprio momenti in cui capisci che anche solo un respiro è aria da godere, attimo dopo attimo.

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5 di 5 su 1 recensione

Sconvolgente e bellissimo al tempo stessoDi O. Diana Evelina-13 febbraio 2017

Quando ho cominciato a leggerlo non ho più smesso finché non l'ho finito. È la storia di un neurochirurgo giovane, al quale viene diagnosticato un cancro in fase terminale. È lui stesso che scrive il libro, e fa considerazioni sulla vita, sulla morte, sulle cose che veramente contano, che sono diverse da persona a persona. La cosa più drammatica, a mio parere, è che trattandosi di un medico, lui sa benissimo a cosa andrà incontro, stavolta dalla parte del paziente. Bellissimo, breve, intenso: lo consiglio vivamente!