Quando le muse parlano latino. Studi su Plauto
- Editore:
Pàtron
- Data di Pubblicazione:
- 14 luglio 2009
- EAN:
9788855530132
- ISBN:
8855530135
- Pagine:
- 240
- Formato:
- brossura
Descrizione Quando le muse parlano latino. Studi su Plauto
Le commedie di Plauto custodiscono un’enorme ricchezza, di contenuti culturali, temi, linguaggio. A disgelarla occorre da sempre l’analisi accurata degli ‘elementi’ particolari, dove si annida il segno individuante dell’autore e spesso il senso intero della sua scrittura scenica. Testimone di un successo ineguagliato, ottenuto con un’alta qualità letteraria, questo teatro offre all’indagine una molteplicità di spunti interessanti. Il libro prova a coglierne alcuni, riunendo una serie di studi che sviluppano un discorso critico omogeneo. Alla creatività fantastica e verbale delle immagini brillanti (nota agli antichi, che evocavano in proposito le Muse) si riconosce un metodo: l’invenzione dei nomi ‘parlanti’, le simbologie animali degli insetti ‘parassitici’, le battute elaborate intorno ai castighi per lo schiavo imbroglione o alla ‘perdita della faccia’ per Sosia discoprono una stretta parentela al piano unitario dell’opera, determinandone l’intera coerenza. Tale insieme di metafore e intreccio ha la dignità di una poetica, che si dichiara nella parodia e persino nella farsa mimica. Viene perciò in discussione la mediazione culturale tra Grecia e Roma, evidente nell’atteggiamento verso le novità del simposio o della filosofia, dei comportamenti familiari e delle donne in commedia. Dalle singole interpretazioni appare così qualche ragione non superficiale mediante cui è sapientemente costruito il divertimento comico.Le commedie di Plauto custodiscono un'enorme ricchezza, di contenuti culturali, temi, linguaggio. A disgelarla occorre da sempre l'analisi accurata degli ‘elementi' particolari, dove si annida il segno individuante dell'autore e spesso il senso intero della sua scrittura scenica. Testimone di un successo ineguagliato, ottenuto con un'alta qualità letteraria, questo teatro offre all'indagine una molteplicità di spunti interessanti. Il libro prova a coglierne alcuni, riunendo una serie di studi che sviluppano un discorso critico omogeneo. Alla creatività fantastica e verbale delle immagini brillanti (nota agli antichi, che evocavano in proposito le Muse) si riconosce un metodo: l'invenzione dei nomi ‘parlanti', le simbologie animali degli insetti ‘parassitici', le battute elaborate intorno ai castighi per lo schiavo imbroglione o alla ‘perdita della faccia' per Sosia discoprono una stretta parentela al piano unitario dell'opera, determinandone l'intera coerenza. Tale insieme di metafore e intreccio ha la dignità di una poetica, che si dichiara nella parodia e persino nella farsa mimica. Viene perciò in discussione la mediazione culturale tra Grecia e Roma, evidente nell'atteggiamento verso le novità del simposio o della filosofia, dei comportamenti familiari e delle donne in commedia. Dalle singole interpretazioni appare così qualche ragione non superficiale mediante cui è sapientemente costruito il divertimento comico.