Di qua dal paradiso

Ecco il primo romanzo di Fitzgerald, che non appena venne pubblicato divenne subito un bestseller. Il romanzo è ricco di spunti autobiografici: il protagonista, con le sue esperienze, è una chiara proiezione dell'autore. Il successo del libro, però, non era legato solo alle indubbie qualità di freschezza e di spirito dello stile dell'autore, ma anche e soprattutto al tono spregiudicato con cui esplora la vita sentimentale dei giovani americani. C'è da ricordare che la trama, più che una storia in senso tradizionale, è un mosaico di episodi, alcuni a carattere autobiografico, altri (ad esempio quello famoso sui 'petting parties') a carattere di reportage storico-sociale.

Il protagonista, Amory Blaine, è un giovane bello, ricco, viziato, presuntuoso e arrivista. Fedele a un suo codice di aristocratico egoismo, Amory si impegna nella competizione per il successo sociale: legge, discute di politica, di religione, di storia, si innamora "per l'eternità" ben quattro volte. Dopo aver assistito alla tragica morte di un compagno e dopo un allucinante incontro con il diavolo nella stanza di una ragazza, viene mandato al fronte. Al suo ritorno sacrifica la sua reputazione per salvare un amico e infine, stanco di un sistema dove "il più ricco si prende la ragazza piu' bella", diventa perfino vagamente socialista.

Un romanzo che riesce a catturare sin dalle prime pagine l'attenzione del lettore coinvolgendolo ed appassionandolo. Il protagonista del romanzo è Amory Blaine, uno studente di Princeton molto affascinante che si trova a fare i conti con il suo futuro. Ci troviamo nel periodo storico della seconda guerra mondiale e i protagonisti del libro sono combattuti tra l'edonismo e idealismo, tra il desiderio di cambiare la propria società e quello, più individuale, di avere successo! Un libro tutto da leggere... Lo consiglio!