Psicologia e alchimia
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Edizione:
- 13
- A cura di:
- M. A. Massimello
- Traduttore:
- Bazlen R.
- Data di Pubblicazione:
- 1 giugno 2006
- EAN:
9788833916903
- ISBN:
8833916901
- Formato:
- brossura
Descrizione Psicologia e alchimia
Verso la fine degli anni venti Jung scopre singolari affinità tra antichi simboli cinesi e i sogni dei suoi pazienti: comincia cosi a studiare i testi degli alchimisti. Dopo quindici anni di lavoro pubblica questo volume, che rimane fra i suoi testi più affascinanti. La tradizione alchimistica e la pratica analitica hanno in comune il tentativo di creare una realtà nuova e superiore: da una parte l'oro, la pietra filosofale, dall'altra la «presa di coscienza» della psicologia moderna. L'alchimia e espressione di una pulsione a trasformare la materia prima dell'esperienza in conoscenza: vuole portare alla luce il lato divino che dorme nell'oscurità degli istinti, ed e quindi una psicologia che non dice il suo nome, qualcosa di affine alla moderna psicoterapia. Jung allarga la sua indagine alla saggezza orientale e a esperienze culturali che, pur appartenendo a epoche e a luoghi lontanissimi, hanno una radice comune, mostrando come le scoperte scientifiche possano essere in realtà il ritrovamento di antichissime e universali esperienze che, appunto per questo, egli definisce «archetipiche».
Recensioni degli utenti
Psicologia e alchimia: il lavoro di Jung sui sogni-26 gennaio 2017
Forse il testo più intrigante di C.G. Jung per chi si volesse avvicinare all'alchimia: "Psicologia e alchimia" (1944) estende una ricca serialità di immagini (metodo definito di amplificazione) e impressioni oniriche che Jung dice di far compilare ad una sua allieva (forse la M. Louise Von Franz o la Jacobi?). Si intravedono i primi preliminari di una ricerca sulla quaternità, la Tetraktys, il mandala e il temenos, il setting analitico alle radici dell'eterno conflitto tra religiosità cristiana e paganesimo nella mente e nella visione onirica del paziente e del sognatore con un ricco patrimonio di immagini derivanti dall'alchimia e dal concorso delle immagini archetipiche universali. Il metodo catartico di Jung solleva la questione morale e la "felix culpa" ma promette di rinsaldare l'antica scissione e tensione tra le religioni precristiane e il dogma. Non a caso nelle ultime sezioni emergerà il parallelo Lapis-Cristo a corrispettivo "analogon" dell'alchimia o "analogia Christi" e della ricerca del Mercurio filosofico che farà la disperazione di ogni achimista nell'intendimento e nella produzione dell'oro filosofico e/o ipso l'opus della ricca produzione ermetica quivi esplorata dallo psicologo svizzero nei vari trattati, pseudo-opere, tavole e "alambicchi teoretici".