Psicofarmaci agli psichiatri

Protagonista è Enrico, uno psichiatra che, mentre sta per precipitare con la sua auto da un viadotto, ripercorre con la mente momenti della sia vita che lo hanno segnato, che lo hanno cambiato. Pochi attimi lo separano ancora da una possibile morte. Ed ecco allora che si ritrova in Brasile, ad un congresso su un nuovo psicofarmaco di ultima generazione. Sempre qui ritroverà Oludu... o meglio Olinda, una sua ex-paziente che lui non era riuscito a guarire ma che qui la ritroverà cambiata, diversa, guarita. Merito della guarigione di Olinda sono stati l'accoglienza e l'ascolto che ha saputo darle un noto psichiatra della zona, mettendo al bando tutti gli psicofarmaci che fino ad allora aveva assunto. Ma i pensieri di Enrico vanno anche in Italia, da Ketty. Un'altra sua ex-paziente che lui credeva aver guarito. Sarà l'esperienza vissuta con questi tre personaggi, Ketty, Olinda e il suo psichiatra che permetterà ad Enrico di rimettere in discussione le sue teorie sui farmaci e sulla psichiatria. Romanzo interessante che offre degli spunti di riflessione. Ricco di messaggi quali l'importanza da parte dello psichiatra, ma a mio avviso di chiunque stia a contatto con questo genere di sofferenza, di instaurare una buona relazione d'aiuto, eliminando innanzitutto i pregiudizi. Si può evincere un attacco alle case farmaceutiche e a tutti coloro che fanno degli psicofarmaci un vero e proprio business (il titolo del libro la dice lunga)e non vado oltre per non togliere ai lettori il piacere di leggerlo...