I Promessi sposi-Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni edito da Mondadori

I Promessi sposi-Storia della colonna infame

Editore:

Mondadori

Data di Pubblicazione:
2009
EAN:

9788804590637

ISBN:

8804590637

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Trama I Promessi sposi-Storia della colonna infame

Il cofanetto comprende le opere di Alessandro Manzoni "I promessi sposi" e "Storia della colonna infame". La "Storia della Colonna Infame", nata come parte integrante del "Fermo e Lucia" e poi estrapolata a costituire un'opera a sé stante, rievoca il processo a due innocenti, Guglielmo Piazza e Giangiacomo Mora, accusati di essere "untori" all'epoca della peste del 1630 e condannati a morte. Una vicenda solo apparentemente lontana nel tempo, poiché, come ha scritto l'autore, "la menzogna, l'abuso del potere, la violazion delle leggi e delle regole più note e ricevute, l'adoprar doppio peso e doppia misura... non furon pur troppo particolari a un'epoca". E proprio per questo la "Storia della Colonna Infame" continua a offrire motivi di inquietante riflessione sui rapporti tra potere, informazione e giustizia. Rivelando, ancora una volta, l'inesauribile modernità del Manzoni. Anche Alberto Moravia scrive a proposito dei "Promessi sposi": "Il romanzo del Manzoni riflette, infatti, un'Italia che, con alcune varianti non essenziali, potrebbe essere quella di oggi: la religione dei 'Promessi sposi' rassomiglia, per molti aspetti, a quella dell'Italia moderna; la società che vi è descritta non è tanto diversa dalla nostra; i vizi che vi sono condannati e le virtù che vi sono additate sono gli stessi vizi da cui siamo afflitti, le stesse virtù che si crede di doverci consigliare."

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 6 recensioni

I promessi sposiDi B. Ugo-22 luglio 2011

L'opera la si conosce, alcuni la amano alla foliia, io per esempio invece la odio e manzoni non lo sopporto! Per anni ci siamo sorbiti la tiritera circa la bellezza della lingua e dell'uso originale del volgare. Probabilmente per la nostra nazione questo libro ha un importanza storica a livello linguistico ma, come contenuti, ripeto fa ribrezzo. Moralista e paternalista... In quegli anni gli scrittori francesi o inglesi scrivevano fior di capolavori ed il manzoni se ne esce con un opera intrisa di cattolicesimo bigotto che rovinera le generazioni a venire. Lo preferivo quando era un senza dio!

I promessi sposiDi T. Gina-30 ottobre 2010

Che effetto fa rileggere il Manzoni fuori dall'ambito scolastico, dopo averci convissuto dalle elementari attraverso il liceo e fino alla maturità? Molto piacevole, molto rilassante; l'andamento, il ritmo, che difficilmente si poteva apprezzare sia quando ci facevano imparare a memoria i brani "quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno" , "scendeva dalla soglia di uno di quegli usci" alle elementari, che quando la professoressa del ginnasio (poco preparata) lo trascinava senza entusiasmo senza inquadrarlo storicamente , e tanto meno al liceo con lo spauracchio della maturità. Letto in copia anastatica, e illustrato, me lo sono goduto appieno. E mi rimane l'intenzione di approfondirlo, andando a rileggere le note della mia vecchia edizione liceale , che conservo. Una nota a parte: la seconda parte, diciamo quella che segue alla conversione dell'Innominato, mi ha avvinto di meno. Per esempio ho trovato troppo caricaturale la figura di Don Abbondio che continua a opporsi alle nozze dei due promessi, fino a che non scopre che Don Rodrigo è morto di peste. Mi hanno invece riaffascinato le pagine sublimi della Monaca di Monza , uno scavo psicologico tragico, che la dice lunga sul giudizio del Manzoni sulle prevaricazioni perpetrate sulle donne nel diciassettesimo secolo (una frase è sufficiente: Il principe, non ci basta il coraggio in questo momento di chiamarlo padre).

Cambio opinioneDi S. LUCIA-23 ottobre 2010

A scuola era una tortura noiosamente stressante. Riletto in età adulta è stato la riscoperta di un grande scrittore e di un romanzo romanticamente imperdibile. Da leggere, anzi rileggere con piacere, magari saltando le famose "grida" che restano sempre di un certo peso.

il più bel classico italianoDi G. Giampaolo-9 ottobre 2010

un libro da leggere e da rileggere. Tanti insegnamenti sono nascosti in ogni capitolo di un'opera davvero eccezionale. Si tratta di un'amore che è in grado di oltrepassare ogni confine quello di Renzo e Lucia. I 2 protagonisti riusciranno con l'aiuto della provvidenza a sconfiggere la prepotenza dei potenti ed ad incoronare il loro sogno

I promessi sposiDi l. silvio-1 ottobre 2010

Poi una persona si pone delle domande..è normale!Dopo averlo studiato così tanto a scuola,una persona vuole anche riscoprirlo da solo.E' inutile, oggettivamente, è un libro importante per la letteratura italiana,soggettivamente non mi piace.Non mi piacciono i personaggi (troppo canonici),non mi piace la storia ma non mi dispiace lo stile e il contorno storico.Di conseguenza per me può rimanere dov'è...ma almeno mi sono fatto un idea sù un libro che a volte è sin troppo odiato a causa dei pregiudizi scolastici!!

I Promessi sposi­Di n. federico-24 settembre 2010

Odiato a scuola, l'ho rivalutato in età adulta. Non solo la scrittura, pur non essendo contemporanea, è scorrevole e piacevolissima, ma la storia appassiona e coinvolge, nonostante si conosca già. Eppure, ci sono tanti dettagli, in questo libro, tante microstorie, che tengono i "venticinque lettori" col fiato sospeso.