Prigioniero dell'Annapurna di Jean-Christophe Lafaille edito da Priuli & Verlucca
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Prigioniero dell'Annapurna

Collana:
Licheni
A cura di:
B. Heimermann
Data di Pubblicazione:
22 settembre 2016
EAN:

9788880687771

ISBN:

8880687778

Pagine:
184
Formato:
brossura
Argomento:
Alpinismo, arrampicate e scalate
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Descrizione Prigioniero dell'Annapurna

È il 1992. Jean-Christophe Lafaille, dopo gli exploit sportivi messi a segno sulle Alpi, è alla sua prima spedizione himalayana, condotto dal connazionale Pierre Béghin a scoprire quella che sarebbe diventata una vera vocazione all'alta quota. I due francesi tentano l'Annapurna per una via nuova. Ma a 7000 metri, costretti a ripiegare nella bufera, Béghin precipita e muore. Inizia per Lafaille un'epica marcia verso la salvezza. Nonché una lunga "storia privata" con l'Annapurna, per poter mettere piede, un giorno, sulla cima che lo respinse. Il che accade dieci anni dopo, il 15 maggio 2002. Questo libro racconta l'avvincente relazione tra un uomo e una montagna. La faticosa ripresa, fisica e psicologica, dopo la morte del compagno, i difficili rapporti con l' ambiente alpinistico, i tentativi a vuoto delle spedizioni, la volontà incrollabile di ritrovare se stesso attraverso il compimento di un'ascensione diventata, innanzitutto, simbolica.

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5 di 5 su 1 recensione

appassionateDi F. Cinzia-30 ottobre 2010

Libro spettacolare, la storia di J.C Lafaille, la sfida con la montagna che riuscirà a conquistare solo dieci anni dopo la prima tragica spedizione dove perde il suo compagno di cordata proprio sulla parete est dell’Annapurna, questa ascesa si conclude con una ritirata in solitaria sotto lo scarico continuo di ghiaccio e rocce, la frattura di un braccio e la salvezza finale nonostante la poca esperienza extraeuropea. La montagna domina il libro, Lafaille si arrabbia con quella mangia uomini, altre volte rimane affascinato dalla bellezza selvaggia di 8000 metri, da quella aria sottile,dalla continua sfida verso la cima e anche verso il ritorno al campo base, verso la salvezza.Il rapporto con la famiglia è molto bello sia con i figli che con la moglie, una moglie che oltre ad aver sposato l’uomo ha sposato anche la sua ragione di vita, l’alpinismo.