Pretty dead

E' bastato uno sguardo e mi sono detto: leggiamolo. Purtroppo questa storia di vampiri è labile a non finire. Breve, poco intensa, nei suoi frammenti di memoria il personaggio principale non ha nessun impatto sul lettore. E' una lettura non scontata ma di facile dimenticanza. Nemmeno il finale da la spinta ultima al piacere di averlo letto. Anche meno di questo voto.

Nonostante questa storia non sia molto originale e non aggiunga niente al panorama letterario vampiresco fin'ora pubblicato, l'ho comunque trovata carina per lo stile di scrittura particolare e poetico che gli conferisce l'autrice. Però è talmente breve che più che un romanzo sembra un racconto. Probabilmente in una raccolta di racconti avrebbe fatto una figura migliore.

Romanzo piuttosto breve questo ultimo di Francesca Lia Block. Come al solito il suo è un raccontare di cose impalpabili, insieme bianco e nero, tutto e nulla. Protagonista ancora una voce femminile fuori dal coro: stavolta una vampira centenaria.

Pretty Dead è un romanzo molto breve: ammetto che è la prima opera che leggo di Francesca Lia Bloch e quindi non posso far confronti con i romanzi precedenti. La protagonista di Pretty Dead è Charlotte, una vampira centenaria, che dopo aver vissuto per un secolo con il vampiro che l'ha trasformata si rifugia in una villa a Los Angeles e si iscrive al liceo, dove conosce Emily. Emily per Charlotte è come ossigeno. Emily le fa tornare alla mente il fratello gemello Charles, con cui aveva un rapporto idilliaco e che la febbre reumatica si è portato via. Emily riempie il vuoto di Charlotte, il vuoto che nel diventare immortale si è espanso, allargato, privandola anche di quelle poche attiva che quando era viva le consentivano di andare avanti. Ma un giorno, all'improvviso Emily non c'è più: rimane solo il suo ragazzo, Jared, che si avvicinerà a Charlotte, conscio della sua natura. Ma uno spettro del passato si farà vivo e Charlotte dovrà fare i conti con nuove emozioni e sensazioni riscoperte che la riporteranno alla vita o la condurranno alla fine estrema. Si legge in un'oretta: non è un romanzo di azione, è uno scritto introspettivo che ci mostra come alcuni vampiri, come Charlotte, siano più umani di quel che si può pensare, come l'immortalità non si ala risposta a tutto, come l'immortalità non cancelli il dolore. "Tutti vogliono essere come me. Ma io sono come la statua di Kwan Yin che giace sul divano, in camera mia. Nessuno capisce quanto è profonda la mia solitudine."