Pozzoromolo di L. R. Carrino edito da Meridiano Zero

Pozzoromolo

Data di Pubblicazione:
2 Aprile 2008
EAN:

9788882371777

ISBN:

8882371778

Pagine:
285
Formato:
brossura
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Trama Pozzoromolo

Gioia è l'amore dalle unghie laccate, i capelli biondi, l'ombretto verde, mentre la notte proietta luci bugiarde sulla parete. È rinchiusa in un manicomio criminale, ha la mente labile di una bambina, immobilizzata in un letto aspetta i farmaci che le sottraggono i ricordi. Ombre vengono a ghermirla: il braccio che esce dalla parete portando la brace di una sigaretta accesa, il volto immobile di un bambino dalla cui bocca esce un rivolo d'acqua. Tutto brucia, tutto annega in quegli sprazzi di vita. Lei non ricorda che crimine ha commesso, non sa perché è lì, i frammenti di memoria si contraddicono a vicenda. C'era una masseria piena di sole con foglie di tabacco stese a essiccare, c'era una madre bella e degli aghi piantati nella carne in un'atroce punizione, c'era un padre che non c'era, c'era la strada e i clienti che compravano il suo corpo, c'era un amore crudele. La verità che strappa alla notte è la carne che la fa sentire donna quando invece è nata maschio, che la fa pazza e che le ha macchiato le mani di un sangue che non ricorda di chi sia. Gioia è l'agnello che lava i peccati degli altri. È la ferita e la colpa, vittima predestinata di carnefici imperdonabili. Gioia ha amato le mani che la picchiavano, la stupravano, la scartavano. Carrino racconta la malattia mentale e l'ambiguità sessuale come se attingesse al ventre in cui riposa l'infanzia collettiva dell'umanità, dimenticando le regole della prosa e della poesia e scegliendo di fare arte.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 2 recensioni

Un pugno nello stomacoDi F. Luigi-25 Maggio 2012

Un romanzo di sofferenze e violenze (psicologiche) , uno spaccato culturale urlato da una prima voce intensa, fortissima. Pozzoromolo un tentativo di penetrare nella testa di una difficoltà, e nei primi tempi l'esperimento dà ottimi frutti. Ma con il continuo la storia resta sotto il pelo dell'acqua, non eleva dall'artificio di una scrittura lentissima e con un ritmo che non prende il lettore.

PozzoromoloDi p. raffaele-6 Aprile 2011

Boh, avrei anche potuto dare un voto in più ma non ero pienamente convinto. Forse sono di parte e campanilista ma a me le storie di Carrino piacciono e molto, quindi decido per il massimo dei voti, ammesso che ciò voglia dire qualcosa. Di nuovo il tema che attraversa la storia è l'amore diverso, diversità declinata in tante maniere: amore madrefigli, amore padrefigli, amore padremadre o più generalmente di coppia, amore del figlio per i propri genitori, amore etero ed omosessuale, mancanza di amore e sfruttamento. Carrino affronta con dolcezza direi tutta questa complessa declinazione pur ponendo la storia in un ambiente di degrado quale può essere quella di un manicomio criminale, lì dove alla devastazione provocata nel protagonista da anni di assenza di amore ed abbandono, si aggiunge la devastazione delle cure che annientano la personalità poichè il recupero sarebbe forse troppo complicato o addirittura e sicuramente troppo economicamente sfavorito. Carrino non usa solo la dolcezza ma anche un estremo rispetto nel raccontare una storia assolutamente possibile, con rispetto si cala nella solitudine del personaggio che se pur disperato ci viene restituito con un'umanità dolorosa ma bellissima ed affascinante. Con rispetto ed estrema attenzione per l'altro Carrino attraversa lo sterminato campo dei bisognosi d'amore.