La potenza di esistere. Manifesto edonista di Michel Onfray edito da TEA

La potenza di esistere. Manifesto edonista

Editore:

TEA

Traduttore:
De Paola G.
Data di Pubblicazione:
7 luglio 2011
EAN:

9788850225286

ISBN:

8850225288

Pagine:
203
Formato:
brossura
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Descrizione La potenza di esistere. Manifesto edonista

"Potenza di esistere" è un'espressione di Baruch Spinoza scelta da Michel Onfray, il più popolare e controverso tra i filosofi francesi contemporanei, per indicare lo scopo del proprio pensiero: contribuire al più ampio esplicarsi della vita umana nel qui e ora della sua dimensione terrena, individuale e collettiva, senza più dover confidare negli aldilà delle religioni e delle metafisiche. Dopo oltre trenta volumi nei quali ha affrontato le domande capitali delle singole discipline (etica, estetica, politica, "erotica", storiografia filosofica...), in questo libro, il suo più venduto in Francia dopo il celeberrimo "Trattato di ateologia", Onfray offre oggi un panorama esaustivo del suo pensiero: una felice collezione delle sue idee più radicali e discusse. In maniera coerente con il proprio pensiero non un "pensiero di carta" ma un "pensiero da vivere", al servizio della vita, nel quale riflessione ed esistenza tendono a coincidere - Onfray antepone alla "Potenza di esistere" uno fra i suoi scritti più belli e giustamente famosi, "Autobiografia con bambino". È il racconto dell'esperienza traumatica in cui trovano origine la sua vocazione filosofica e il suo fermo ripudio della trascendenza: l'affidamento a dieci anni a un orfanotrofio gestito da salesiani, nel quale subì ogni genere di violenza ma trovò in sé - come ogni uomo e ogni donna possono fare - i semi della sua riscossa filosofica.

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2 di 5 su 1 recensione

La potenza di esistereDi B. Salvo-13 novembre 2010

Premettendo che non m'intendo di filosofia, ho trovato questo libro abbastanza insignificante, nel senso che non mi ha arricchito e non lo trovo neppure orrendo. Insomma, lo trovo irrilevante. Nel sostenere le sue tesi, Onfray scade nelle prime pagine, in un ricordo rancoroso dell'assenza totale dei genitori e dell'infanzia trascorsa in un orfanotrofio dei salesiani. Ne denuncia, nero su bianco, le negatività, partendo da lì per sostenere (? ) la valenza di una filosofia di vita edonistica contro quella metafisica, religiosa, cristiana: mah. Forse avrebbe potuto scrivere un'opera d'introspezione psicologica e di viaggio nei meandri del suo inconscio, non un libro di filosofia. Non condivido le teorie di Onfray, ma non mi pare neppure che riesca a sostenere in maniera dialettica ed ordinata le sue tesi. Talvolta mi pare si disperda in rivoli di pensiero che non portano da nessuna parte. Leggendo alcuni capitoli la mia attenzione si è risvegliata, per il resto non trovo sia un genere di libro o un autore che consiglierò.