La posizione dell'uomo nel cosmo

Confesso di avere un debole per Scheler, fin dai tempi remoti ormai della lettura del suo saggio sul Risentimento. Questo però non vuol dire che questo libro sia semplicemente uno dei tanti trattati di filosofia che lasciano un po' di amaro in bocca. Qui si ha a che fare con un'opera fondamentale, dal punto di vista dell'antropologia filosofica. Corpo ed anima (nelle sue diverse gradazioni e rapporti) formano il comune sostrato comunemente chiamato uomo, solo wquantitativamente diverso dal mondo vegetale e/o animale. Ad essi si unisce però lo Spirito che rappresenta il quid distintivo della vita umana. Certo la vita psico-fisica è una, ma è lo Spirito che la oggettivizza e la ideifica. Spirito e vita sono cos' ordinati l'uno all'altro e compito dell'antropologia filosofica sarà allora quello di spiegare come possano scaturire dalla struttura fondamentale dell'uomo tutte le funzioni e le opere specificamente umani (lingua, morale arte, religione) e qual'è il rapporto metafisico tra l'uomo e il principio di tutte le cose, che trascende, in quanto necessario, le forme del mondo spazio-temporale. Il Principio coglie e realizza se stesso nell'uomo che proprio grazie all'impulso che viene dal suo essere particolare e allo spirito giunge a dischiudersi la possibilità di conoscere se stesso come parte dell'Ens a sé.