Portami a casa di Jonathan Tropper edito da Garzanti
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Portami a casa

Editore:

Garzanti

Edizione:
2
Traduttore:
Caraffini S.
Data di Pubblicazione:
29 aprile 2010
EAN:

9788811681717

ISBN:

8811681715

Pagine:
361
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
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Trama Portami a casa

Alcune famiglie possono diventare tossiche, se ci si sottopone a prolungata esposizione. E la famiglia Foxman, in particolare, può raggiungere un livello di tossicità letale. Ecco cosa sta pensando il trentenne Judd Foxman mentre, di fronte al suo piatto di salmone e patate, cerca di estraniarsi dalle urla dei nipotini. Il telefono del cognato non smette mai di squillare, la sorella non fa che scoccargli frecciatine acide, in combutta con il fratello minore, mentre la madre, stretta in un vestito troppo provocante, gli rivolge solo sguardi di commiserazione. L'unico desiderio di Judd è scappare lontano e non pensare più a tutti i guai della sua vita. Perché Judd è senza casa, senza moglie, che l'ha appena tradito con il suo capo, e ora anche senza più un padre, morto all'improvviso. Per questo è dovuto tornare a casa e non può fuggire. Le ultime volontà del padre richiedono che venga celebrata la Shiva, il periodo di lutto prescritto dalla religione ebraica: per sette giorni consecutivi tutta la famiglia dovrà riunirsi sotto lo stesso tetto. E sette giorni possono essere un tempo infinito, soprattutto se i componenti della famiglia sono tutti fuori di testa e non riescono a stare per più di ventiquattr'ore insieme senza scannarsi. Ne bastano molte meno perché la casa diventi una polveriera pronta per esplodere a causa di vecchi rancori, passioni mai sopite e segreti inconfessabili.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 6 recensioni

Che famiglia!Di F. IVANA-15 febbraio 2012

Indubbiamente bravo come autore, mi aspettavo però qualcosa di più, forse perché avevo amato molto gli altri due libri pubblicati in Italia (soprattutto Dopo di Lei) . La storia è gradevole, sono i personaggi che risultano un po' troppo sopra le righe: una famiglia come quella del protagonista è talmente strampalata che perde di credibilità. Mi è piaciuto, ma con qualche riserva.

Portami a casaDi l. Maria-4 luglio 2011

Una famiglia, ma è davvero tale, più stramba che non si può è la vera protagonista del romanzo di Tropper. Vero e proprio topos della letteratura americana la relazione all'interno della famiglia viene sviluppata da Tropper ora con divertente ironia ora con prevedibili banalità. Tre stelle e mezzo.

Portami a casaDi m. teresina-13 febbraio 2011

Tropper si conferma uno dei migliori dialoghisti contemporanei. Dialoghi semplicemente al bacio tra personaggi che si scolpiscono indelebilmente nell'anima del lettore anche più esigente. Forse andava curata di più la presente edizione, piena di fastidiosi refusi.

Portami a casaDi g. Tommaso-12 febbraio 2011

Se tuo padre giace ancora caldo in un bara, se tua moglie viene colta in flagrante mentre fa sesso con il tuo capo, se tua madre si fidanza con la sua mgliore amica, se tua cognata ti chiede un aiutin per risolvere una procrazione difficile, se i tuoi fratelli non crescono e non dimenticano, se la tua fidanzatina del liceo è ancora una gran sventola... Beh allora sei a casa, in un'altra particolarissima e scombinata famiglia americana. Tutto in una settimana: passi anni lontano dalle tue origini, ti costruisci uno scrigno il più possibile orientato al presente per passare sopra una volta per tutte ai nodi che non hai risolto, coltivi quietamente la tua discreta sindrome di peter pan ma prima o poi si arriva comunque al redde rationem... Vero e proprio topos della letteratura americana la relazione all'interno della famiglia viene sviluppata da Tropper ora con divertente ironia ora con prevedibili banalità. Tre stelle e mezzo.

Divertente anche se un po' sopra le righeDi C. MIRELLA-5 novembre 2010

É un libro spassoso e ironico con dialoghi sferzanti che reggono l'intera impalcatura del romanzo. Sembra infatti la sceneggiatura di un film, e credo che sarebbe un film meritevole di attenzione. In alcuni punti è decisamente sopra le righe (il tradimento, la figura della mamma etc.) e pur essendo narrato in prima persona la personalità del protagonista risulta poco approfondita e contraddittoria. Forse l'effetto è voluto, infatti a un certo punto rivela di non avere "nessun piano", di vivere giorno per giorno. Il finale è un po' deludente, non che mi aspettassi per forza l'"happy end", ma nemmeno una tale vaghezza.

ironico, travolgenteDi c. daniele-7 luglio 2010

Ironia travolgente, descrive un antidoto alla depressione. Il protagonista sviscerato fino al midollo, sembra un film