Porco tedesco di Knud Romer edito da Feltrinelli

Porco tedesco

Editore:

Feltrinelli

Collana:
I canguri
Traduttore:
Kampmann E.
Data di Pubblicazione:
2009
EAN:

9788807702143

ISBN:

8807702142

Pagine:
149
Formato:
brossura
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Trama Porco tedesco

Knud è sicuro di una cosa: la cittadina danese di Nykobing Falster è talmente piccola che comincia finendo. La Seconda guerra mondiale è terminata da un pezzo, ma per Knud - nato nel 1960 - Nykøbing è ancora occupata dai tedeschi. Infatti, l'origine germanica della madre di Knud - l'orgogliosissima e bellissima Hildegard - è causa di una pervicace emarginazione e di una caccia al capro espiatorio da parte della popolazione danese ancora piena di rancore nei confronti dei "tedeschi invasori". Ecco perché Knud cresce in totale isolamento, con una madre odiata dai compaesani e appassionata fedele dei cicchetti di vodka e con un padre nevrotico che la sera deve assicurarsi che tutte le porte di casa siano accuratamente chiuse a chiave e che l'argenteria sia al suo posto. Se tra le mura domestiche la claustrofobia è insopportabile, per le vie di Nykøbing le cose non vanno certo meglio per il piccolo Knud. A scuola è apostrofato "porco tedesco", gli unici amici che ha sono i libri e gli oggetti delle sue stravaganti collezioni - come le schegge di una granata russa che una a una vengono espulse dal corpo di uno zio ferito sul fronte orientale - e ogni Natale la fiera madre intona a squarciagola Stille Nacht in chiesa creando il vuoto intorno a sé. Alle vicende che accompagnano la grottesca e faticosa crescita di Knud, si affiancano le storie dei suoi familiari: il nonno dal volto sfregiato, la nonna mutilata e dal "sorriso senza labbra", lo zio Ib, sognatore ed ex membro della Resistenza...

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3 di 5 su 1 recensione

Porco tedescoDi r. andrea-18 luglio 2011

Nno è certo quell'opus magnus che i critci hanno recensito con tanto ardore. Inconsueta storia di razzismo alla rovescia, in questo romanzo non troppo solido come struttura si sente per tutta lurgenza autobiografica dellautore, e soprattutto le ultime pagine colpiscono e a modo loro disturbano. Non imprescindibile letterariamente, ma utile come testimonianza.