E poi siamo arrivati alla fine di Joshua Ferris edito da BEAT

E poi siamo arrivati alla fine

Editore:

BEAT

Collana:
BEAT
Traduttore:
Bagnoli K.
Data di Pubblicazione:
24 novembre 2010
EAN:

9788865590249

ISBN:

8865590246

Pagine:
352
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama E poi siamo arrivati alla fine

Una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Qui, tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di Quale vip muore prima, anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: "È davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché quell'ufficio è ormai la loro vita. E in quelle stanze, tra corridoi e scrivanie, scopriamo un mondo, l'universo intero della nostra gioia e del nostro scontento, l'affetto e la competizione, lo struggimento e il disprezzo, il desiderio e la privazione, in fondo la vita stessa, perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 6 recensioni

Un ufficio, la sua vita: le nostre viteDi F. Pierandrea -26 settembre 2011

Un'azienda che si occupa di pubblicità. Un suo ufficio sotto la lente di ingrandimento dell'autore. Tante persone, colleghi, le loro storie. Piccole, medie, grandi. E' letteratura minimalista ma estremamente godibile, realistica, appassionante. Ci si affeziona alla pluralità di storie, un po' come nelle soap opere. Ma c'è tanta Letteratura dentro. Da leggere. Molto più che un passatempo.

E poi siamo arrivati alla fineDi M. Luigi-9 agosto 2011

Mi venne reagalata per il mio compleanno da una mia carissima amica, la scrittura è interessante, un uso del noi per tutto il libro che ti fa partecipe di questo mondo del lavoro in rotta, con la paura (e poi l'avvenimento) del licenziamento. Con una galleria di tic da ufficio da far rivoltare Basaglia nella tomba. Se vivete (o avete vissuto) momenti simili, vi verrà tutto l'amaro in bocca. Forse riuscirà leggero a chi lavora in altro modo. Auguri a lui. Qui si parla non di una società di software al tracollo ma di una grande agenzia di pubblicità sulle rive dell'immenso lago di fronte a Chicago, nel cuore dei grattacieli più antichi d'America. Tra open space e cubicoli, tra computer e stampanti, si svolge la commedia umana di un gruppo di giovani spregiudicati e sognatori, cinici e brillanti, che ogni mattina, fatalmente, si incontra nello stesso luogo: in ufficio. Carl, Karen, Benny, Amber, Jim sanno tutto di tutti. Sanno che Tom è pazzo, e che Lynn, il boss, ha un tumore al seno. Sanno che il vecchio Brizz se la passa male ed è finito nella classifica di "Quale vip muore prima", anche se non e una celebrità. Sanno chi ha nascosto il sushi dietro la libreria di Joe. Sanno con chi se la prende Marcia quando ha inviato una mail a Genevieve in cui c'è scritto: " davvero irritante lavorare con persone irritanti". Conoscono ogni pettegolezzo, ogni storia d'amore, ogni invidia e segreta generosità. Sanno chi è nelle grazie del capo e chi verrà fatto fuori. Sanno tutto di tutti perché l'ufficio è la loro vita. Perché nessuno ci conosce davvero quanto le donne e gli uomini che ogni giorno ci siedono accanto. E noi che ci crogioliamo nell'attesa che i nostri (ex-) colleghi si facciano vivi (ma molte volte prima muoiono, non solo metaforicamente).

E poi siamo arrivati alla fineDi m. gianna-23 febbraio 2011

Una doverosa premessa: nel mio personalissimo criterio di valutazione, 3 stelle un buon libro. Ed in effetti si è trattato di una piacevolissima sorpresa: un libro ironico e divertente ma che fa riflettere, fino a diventare quasi angosciante... Un libro che riesce a rappresentare in maniera sorprendente il contrasto tipico di ogni ufficio fra totale mancanza di scrupoli e inevitabile solidarietà... Un libro capace di imprevedibili cambi di ritmo, quasi a riprodurre l'ansia frenetica di una scadenza che si avvicina o l'incedere lento e annoiato di una pausa caffè. Ci sono tanti personaggi, forse volutamente caratterizzati in modo un po' eccessivo... Ma a guardar bene non mi sorprenderei se qualcuno di noi si riconoscesse almeno un po' in Tom, in Jim, in Benny, in Marcia... Ognuno con i suoi sogni e con le sue paure.

E poi siamo arrivati alla fineDi B. Anna-17 dicembre 2010

Un libro profondo, in alcune pagine commovente, in altre divertente in altre ancora drammatico. All'inizio un po' lento e complicato districarsi in tutti quei nomi ma man mano che si scorrono le pagine i personaggi prendono vita e ci si affeziona ad ognuno di loro.

E poi siamo arrivati alla fineDi M. Alessia-4 novembre 2010

Il Noi protagonista e narratore di se stesso in quanto entità indifferenziata è assolutamente riconoscibile, anche se alquanto "disturbante" per chiunque abbia mai lavorato in un ufficio a contatto con le psicosi, le sindromi, le fisime, le idiosincrasie, le idiozie di colleghi, capouffici, capigruppo, motivatori e tutta la variegata fauna che finisce nel bene e nel male per costituire la "famiglia lontano da casa" per chiunque di "noi". Il Noi che in questo libro (ma non solo)ha portato l'anima all'ammasso è un blob indifferenziato di persone che vivono da prigionieri volontari la soffocante dimensione dell'ufficio. Esseri umani che non riescono che a pensare a se stessi in quanto parte di un'entità mononucleotide.

buon esordioDi P. Mirko-20 luglio 2010

"Il rumore delle nostre vite che scorrono" scrive Nick Hornby di questo libro. Non c'è definizione più azzeccata per descrivere l'opera prima di Joshua Ferris, che, uscita in anteprima mondiale in italia presso neri pozza, ha poi scalato le classifiche americane. è stupefacentemente reale, ma in un modo naturale, non costruito, a tratti malinconico ma dannatamente divertente. C'è di tutto in questo *e poi siamo arrivati alla fine*: dal cancro al seno di Lynn, le battute fuori luogo luogo di Jim, il cinismo di Karen, la simpatia di Benny, la pazzia di Tom, il dolore di Janine... Non resta altro che leggerlo e dopo, vi assicuro, inizierete a classifichare le persone come nel romanzo...