Il pogrom di Adam Michnik edito da Bollati Boringhieri

Il pogrom

Collana:
Incipit
Traduttore:
Rescio L.
Data di Pubblicazione:
2007
EAN:

9788833917382

ISBN:

883391738X

Pagine:
77
Formato:
brossura
Argomenti:
Genocidi e pulizia etnica, Studi sull'Ebraismo
Acquistabile con la

Descrizione Il pogrom

Kielce, città della Polonia sud-orientale, venne occupata dalle truppe tedesche appena pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale. I tedeschi incominciarono immediatamente le persecuzioni contro gli ebrei della cittadina (circa 24000 persone). Un ghetto venne instaurato nell'aprile 1941: furono ammazzati prima gli ammalati e gli orfani e poi vennero deportati a Treblinka gli ebrei che restavano. Alla fine della guerra rimanevano in città, soltanto due ebrei. Nei diciotto mesi successivi, circa 150 ebrei si raccolsero nell'ex edificio della comunità ebraica. Nonostante tutto ciò che era successo, gli ebrei furono vittime di un violentissimo pogrom. Il 4 luglio 1946, una folla inferocita attaccò i sopravvissuti, massacrandone 42 e ferendone una cinquantina. Quando l'ordine venne infine ristabilito, sette tra gli aggressori vennero condannati a morte. Nessun ebreo rimase a Kielce.

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3 di 5 su 1 recensione

Speranza infranta!Di c. monica-22 dicembre 2010

Non fu purtroppo l'unico pogrom antisemita del primissimo dopoguerra in Polonia, ce ne furonono molti altri. La propaganda di Hitler aveva disumanizzato gli ebrei, li aveva segregti nei ghetti, promuoveva e premiava chi saccheggiava i loro beni, l'ebreo non era piu' un essere umano, era solo un parassita e quindi meritava di essere eliminato, per cui in quei periodi, l'uccisione degli ebrei era diventata una realta' quotidiana. Il problema principale degli ebrei, dopo la liberazione dalla dittatura nazista era la sopravvivenza, per cui l'Armata Rossa rappresentava per loro la chiusura dei forni crematori, per i polacchi invece essa rappresentava una nuova ondata di repressione. L'ondata di antisemitismo polacco nel periodo del pogrom di Kielce fu scatenata principalmente dal fatto che i polacchi uscivano dalla dittatura nazista che li aveva impoveriti e quindi quei pochi ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio che fecero ritorno nel loro paese di origine, avrebbero potuto pretendere la restituzione dei loro beni trafugati dai polacchi. Questo pogrom fu scatento dalla falsa accusa del rapimento di un bambino da parte di ebrei per compiere un sacrificio. Accusa infondata e dopo molti anni questo bambino divenuto adulto e vecchio racconto' la verita' sul finto rapimento, troppo tardi perche' questa sua menzogna condanno' al linciaggio da parte di comuni cittadini polacchi gli ebrei residenti in Kielce. Se in quel periodo in Polonia i pogrom contro gli ebrei erano considerti atti di rifiuto del comunismo Russo, allora questi stessi atti si possono paragonare a tutti quei crimini compiuti dai polacchi nei confronti degli ebrei aderendo alla menzogna nazista che la persecuzione degli ebrei poteva solo fare bene alla Polonia. Ebreo comunista e polacco nazista? Questi omicidi, che si commisero anche dopo la fine della guerra restano ancora il risultato delle dittature totalitariste che siano comuniste o fasciste.