Poema a fumetti

Non dobbiamo stupirci dell'abilità di Buzzati nel raccontarci una storia a fumetti che prende spunto da un mito antico, quello di Orfeo ed Euridice, e viene trasportata in una Milano degli anni Sessanta. I disegni sono molto belli e sono molti i riferimenti agli artisti a cui Buzzati si è ispirato e che fanno parte di vari settori del mondo dell'arte: pittura, cinema, fumetto, burlesque ec.

per quanto mi riguarda, il novecento culturale italiano passa soprattutto per due nomi: pier paolo pasolini e dino buzzati. perché sono i due esempi lampanti di geni a tutto tondo, capaci di esprimersi a livelli eccelsi in più campi dell'arte senza mai cedere nulla in fatto di qualità. buzzati è noto in primo luogo per la sua opera letteraria, ma prima di tutto è stato giornalista (con esiti mirabili, vedi la nera), scrittore teatrale, librettista e, non ultimo, illustratore. poema a fumetti è in pratica la sua ultima opera, a lungo considerata un passo falso. ci voleva coraggio, nel 1969, a tentare la via del fumetto per un grande vecchio qual era buzzati. ancora oggi il fumetto è vittima di pregiudizio e continua ad essere considerata una forma d'arte minore, ma buzzati anche qui si dimostra estremamente lungimirante, con un'opera che è esattamente quello che promette nel titolo: fumetto e poema insieme. e i risultati sono, come al solito, di altissimo livello. il mito di euridice ed orfeo viene aggiornato agli anni '60, periodo che lascia il suo segno anche nei disegni, immaginifici e psichedelici. e con tanti, tantissimi nudi femmili che regalano una morbosità elegante e a tratti struggente. e il tutto è pericolosamente vicino al capolavoro.

opera curiosa, affascinante, con quella patina "vintage" e la grazia letteraria ben nota del miglior Dino Buzzati. merita una rilettura, poiché a tratti mi è sembrato appannarsi e appesantirsi durante le lunghe strofe delle canzoni di Orfi, ma pensando all'epoca e ai mezzi usati (grazie alla lunga e piacevole introduzione), si rimane comunque incantati dai colori e dalle donne, dal mistero e dalla fantasia buzzatiane che, ancora una volta, grazie alla "fabula" di Orfeo, ossatura del racconto, colpiscono nel segno.

Poema a fumetti, forse non cattura, risulta un po’ datato e noioso ma poi quando l’occhio cade sul libro riposto nella biblioteca da un po’ di tempo riemergono piacevolmente le immagini i suoni e i colori.