Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri
- Editore:
Rizzoli
- Collana:
- BUR Best BUR
- Data di Pubblicazione:
- 4 Gennaio 2013
- EAN:
9788817063005
- ISBN:
8817063002
- Pagine:
- 343
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia culturale e sociale, Autobiografie generali
Descrizione Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri
"C'è una paura nuova che leggo negli occhi di molte persone. È il timore di ritornare poveri, di andare incontro a un futuro difficile, di non sapere quale sarà il destino dei figli. Qualche anno fa, non era così. Ma in questo 2011 tutto è cambiato in peggio. La grande crisi economica e finanziaria ci ha messi di fronte a una realtà che nessuno immaginava: la nostra società è fragile e il benessere che abbiamo conquistato potrebbe svanire. Torneremo poveri come erano i nostri genitori e i nonni? Questa incognita mi ha spinto a ricordare l'epoca che ha visto nascere e crescere fra mille stenti mia nonna Caterina Zaffiro e mio padre Ernesto, uno dei suoi figli. Lei era nata nel 1869 nella Bassa vercellese, in una famiglia di contadini strapelati. Andata in sposa a un bracciante altrettanto misero, Giovanni Pansa, rimase vedova a 33 anni, con sei bambini da sfamare. È la sua vita tribolata a farmi da guida nel racconto dell'Italia fra l'Ottocento e il Novecento, quello che il lettore troverà in Poco o niente. Era un mondo feroce, dove pochi ricchi comandavano, decidevano tutto e si godevano le figlie dei miserabili. I poveri erano tantissimi, venivano messi al lavoro da piccoli, poi l'ignoranza li spingeva a comportarsi da violenti".
Recensioni degli utenti
Bellissimo-23 Febbraio 2017
Libro molto bello, un tuffo nel passato di un'Italia neanche poi così lontana. Ci si ritrova in quei racconti che anch'io ho sentito spesso dai miei nonni: la fame, la guerra, il fascismo e tutte le difficoltà che si affrontavano ogni giorno per andare avanti. Pansa ce lo mette come monito, perché a differenza di ieri, oggi la crisi che attraversa l'Italia piega più di una generazione e, cosa peggiore, toglie la speranza.