Pista nera di Antonio Manzini edito da Sellerio Editore Palermo
Alta reperibilità

Pista nera

Collana:
La memoria
Data di Pubblicazione:
31 gennaio 2013
EAN:

9788838929090

ISBN:

8838929092

Pagine:
278
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Pista nera

La capacità di raccontare l’Italia di oggi dalle quattro pareti di una Questura. Tra nordici e meridionali, cittadini e paesani, vittime e carnefici.
Una rilettura della tradizione del giallo all’italiana, capace di coniugare lo sguardo dolente del neorealismo e la risata sfrontata di una commedia di avanspettacolo.
Un nuovo personaggio, che ha esordito in Capodanno in giallo accanto al commissario Montalbano e ai vecchietti del BarLume.

«Rocco Schiavone era stato assegnato ad Aosta da settembre, dal commissariato Cristoforo Colombo di Roma. E dopo quattro mesi tutto quello che conosceva del territorio di Aosta e provincia era casa sua, la Questura, la Procura e l’Osteria degli artisti».
Un vicequestore nato e cresciuto a Trastevere, che odia lo sci, le montagne, la neve e il freddo. Possiede solo scarpe Clarks, disprezza ogni tipo di abbigliamento invernale. In tutta la vita, il massimo dell’altitudine che ha raggiunto sono i 137 metri di Monte Mario, il punto più alto della sua città natale.
Schiavone ha combinato qualcosa di grosso per meritare un esilio come questo, ma non è il problema peggiore. A Champoluc è stato rinvenuto un cadavere, sotto i cingoli di un gatto delle nevi. E Schiavone si deve mettere al lavoro. A febbraio, con la neve, con il gelo. A 1.500 metri sul livello del mare. «Roba da matti!».
Investigare però è davvero il suo mestiere, e nonostante tutto Rocco si mette in azione. Tra piste, rifugi, funivie, maestri di sci, guide alpine, grolle e grappe al ginepro. E tutta quella brava gente di Aosta, città seria, fatta di persone serie che sgobbano e che si fanno i fatti loro. Per fortuna c’è qualche bella donna su cui fermare lo sguardo.
Ma la nostalgia è dietro l’angolo, e Schiavone con la testa è sempre lì. «A Roma di questi tempi fa freddo, ma spesso c’è la tramontana che spazza via le nuvole. E allora c’è il sole. E fa freddo. La città è rossa e arancione, il cielo azzurro ed è bello camminare per le strade sui sampietrini. Escono fuori tutti i colori, quando c’è la tramontana. Come uno straccio che toglie la polvere accumulata su un quadro antico…».
Non sarà facile, la vita tra le montagne. Soprattutto quando c’è un morto di mezzo.

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4 di 5 su 3 recensioni

Ed è solo il primoDi D. Sonia-30 gennaio 2017

Vado sempre alla ricerca di personaggi di romanzi gialli di cui innamorarmi. Un po' come hanno fatto il commissario Adamsberg o l'avvocato Guerrieri, il vicequestore Rocco Schiavone è piombato nella mia vita di lettrice e mi ha conquistata immediatamente. Leggere tutti i volumi incentrati sulle sue indagini è una droga. Una volta provati, non si torna indietro!

Ottimo esordio per il vicequestore SchiavoneDi C. Guido-13 giugno 2015

Nato editorialmente fra le raccolte dei gialli della Sellerio il personaggio del romano Schiavone, mandato per punizione fra le montagne intorno ad Aosta (giusto perché non esistono più le colonie!), diventa protagonista in questo bel libro giallo. Ben scritto, veloce e scorrevole, Manzini mette in luce con bella ironia tutti i difetti dei personaggi statali che ruotano intorno alla giustizia (questori, poliziotti semplici, giudici e patologi), sottolineandone le umane debolezze ma anche la generosità. In sintesi li dipinge egregiamente, con stile dinamico e ritmo da telefilm. Il libro ha qualche scivolata nella pubblicità occulta, cosa che secondo me non è un vero peccato, se fatto in buona fede, mentre è scorretta se si tratta di una vera e propria sponsorizzazione. Dopotutto si tratta della vita di tutti i giorni, e i prodotti che acquistiamo perdono la vera oggettività e vengono nominati con il marchio (ad esempio la Bialetti è la Moka. Allora perché non farlo anche con le scarpe da ginnastica o le sigarette?). Il libro, comunque, risulta avvincente, costruito bene, con personaggi credibili. Ottimo esordio!

Poliziotto (politicamente) scorretto Di S. Paolo-22 luglio 2013

Rocco, il protagonista di Manzini, è un poliziotto così politicamente scorretto da sforare nel delinquenziale, e in certe occasioni i suoi atteggiamenti ti fanno sperare in una chiusura tale da prevenire l'inizio di una serie. Ma è evidente che così non sarà, perché Rocco Schiavone ha sì i suoi scheletri nell'armadio e non solo, ma è evidente che quando si mette sulle tracce di un criminale non perdona, e poi anche perché tanti sono i riferimenti al passato lasciati in sospeso di un Commissario (pardon, Vicequestore) romano catapultato tra le per lui ostili nevi valdostane. Manzini scrive bene, in modo semplice ma efficace, il ritmo è alto, i personaggi, in particolare quello del protagonista, sono pennellati con espressività. Ben inserita la trama secondaria. Non necessari i frequenti riferimenti a marchi di sigarette, auto e altro. Un po' oltre le righe la pur coinvolgente scena finale.