Piramide. Le inchieste del commissario Wallander vol.9

Sebbene sia l'ultimo della serie, in questo romanzo l'Autore ci racconta gli inizi della carriera del suo investigatore preferito, il buffo, sognatore, un po' iellato, distratto, ipocondriaco commissario Wallander che, in mezzo al disordine, ai problemi amorosi, alle macchine che non partono quasi mai, porta avanti le sue indagini con ostinatezza raggiungendo gli obiettivi voluti. Ma, in questo libro, il suo principale obiettivo è quello di lasciare i servizi di pattuglia e far parte della polizia investigativa e con perseveranza, rischiando in proprio, e qualche piccola bugia riesce nel suo intento anche se, solo per fortuna, non ci rimette le penne. Si assiste così alla sua prima indagine coronata da successo che lo fa mettere in mostra, solo punto di inizio per tutte quelle che seguiranno. Piacevole e scorrevole, lo si legge con maggiore facilità rispetto ad altri dello stesso Autore solitamente tendente al logorroico.

Il nostro commissario è, come si evince da questo romanzo, un uomo sofferente fin dagli albori: ultimo libro scritto, ma non ultimo in consecutio temporum, emerge sempre questo spirito inquito del protagonista, che piace ma rende tutta la sua amarezza del vivere. Begli gli intrecci di tutti i racconti presenti nel testo. Chiara

In ordine cronologico l'ultimo uscito di Wallander, ma che risale alle prime esperienze investigate del celebre commissario: in un tiepido pomeriggio di giugno del 1969, Wallander viene svegliato di soprassalto da un forte rumore che si insinua nei suoi sogni. Uno sparo. Non gli ci vorrà molto per scoprire il corpo senza vita del suo vicino: una macchia di sangue intorno al cuore, un revolver accanto alla mano. Agente poco più che ventenne, ambizioso e ancora innamorato di Mona, Wallander si trova così a collaborare con la squadra investigativa, di cui da sempre sogna di far parte, una scelta che porta ad amari scontri con il padre. Ma se alla fine di questa indagine avrà commesso molti errori e rischiato la vita, avrà anche dimostrato di avere del talento. Rispetto ad altri serial, questo regge bene anche il ritmo corto. E così Mankell riesce a dare una sistemata alla complessa biografia del commissario: casi di omicidio raccontano un Wallander inedito, che s'impadronisce del mestiere fino a diventare commissario del distretto di Ystad, facendo luce su alcuni aspetti della sua vita finora lasciati all'immaginazione del lettore. Tra l'altro le storie sono anche gradevoli, e permeate di quel "Block da 20 anni dopo" che fa anche il piacere di scorrere i suoi libri, oltre alla sensazione che è il filo di unione di tutto Mankell: l'inquietudine del presente.

Anche se questo libro è arrivato tradotto in Italia parecchio tempo dopo ci regala le prime avventure di Wallander. E' ancora un uomo giovane che decide di entrare nella polizia, ma si capisced subito dalle prime indagini che questa diverrà la sua vita. Mankell sin dal primo libro ha fatto centro con il suo Wallander.

Anche se è uscito quasi per ultimi questo libro ci presenta il Wallander prima maniera. Ancora giovane entra in polizia e comincia ad avere problemi con la moglie. Già da questi primi episodi Mankell si intuiva che avrebbe creato un grande personaggio nella figura di Wallander.

Io che sono un lettore accanito di Mankell e del grande Wallander ho scoperto l'inizio della vita poliziesca di Kurt Wallander. Si capisce che il libro, essendo stato scritto molti anni fa, presenta un Mankell ancora un po' acerbo però il personaggio di Wallander si fa subito amare.