Piombo e sangue di Dashiell Hammett edito da Guanda

Piombo e sangue

Editore:

Guanda

Traduttore:
Hannau M.
Data di Pubblicazione:
17 maggio 2002
EAN:

9788882464622

ISBN:

8882464628

Pagine:
264
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Descrizione Piombo e sangue

In una località della provincia americana fra le Montagne Rocciose, Personville, un investigatore privato viene chiamato dal direttore del giornale locale per un motivo imprecisato. Appena il tempo di arrivare e subito vede morire il giornalista rimanendo invischiato in un traffico di criminalità insospettabile per una città così piccola. Un magnate senza scrupoli, un capo della polizia corrotto, una sfilza quanto mai varia e colorita di gangster e poi Dinah Brand, una giovane donna avida e ambiziosa che sembra sedurre e manovrare tutti, salvo restare lei stessa vittima del proprio gioco. Sono questi i personaggi di un'impressionante sequela di omicidi, sparatorie, inseguimenti e colpi di scena.

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5 di 5 su 1 recensione

L'America avvelenata di HammettDi s. gianfranco-19 luglio 2010

Piombo e sangue (ma è più indicativo il titolo originale Red harvest, Raccolto rosso) è il libro, edito nel 1927, che meglio illustra chi era Dashiell Hammett (1894 – 1961) e perché scriveva. L’anonimo agente della Continental Op (in trasparenza l’agenzia investigativa Pinkerton, per la quale Hammett lavorò davvero), protagonista ricorrente nelle storie dello scrittore, viene mandato in missione nella città di Personville, più nota come Poisonville, città avvelenata. Il perché del nomignolo lo scoprirà ben presto: la città è in mano alla malavita. Per risolvere la situazione, dovrà – per sua stessa ammissione – rompere tanti regolamenti dell’agenzia, tante leggi statali e tante ossa umane che il capo della Continental Op gli darà “una risciacquata coi fiocchi”. Ma è regola che il protagonista ricorra (quasi) a ogni mezzo pur di averla vinta e che la differenza tra lui e i “cattivi” sia a volte questione di sfumature: in un mondo dominato dall’etica del profitto, si illude chi pretende di tracciare una linea di confine tra bene e male. Del resto, Hammett, data la sua esperienza di investigatore, sapeva bene di cosa parlava. Quanto allo stile, grazie a un implacabile autocritica, aveva raggiunto un’espressività scarna e realistica destinata a fare scuola. Ma è la militanza politica di Hammett, marxista iscritto dal 1937 al partito comunista americano (e per questo poi perseguitato dal senatore McCarthy) a sostanziare la sua arte. Lo scrittore osserva con occhio lucido il mondo e lo vede irrimediabilmente corrotto e corruttore. Il capitalismo ha vinto, forse non irrimediabilmente, ma ha vinto. Nel frattempo, chi può, cerchi consolazione nel far bene il proprio lavoro. Come l’anonimo protagonista di questo grande romanzo. Un rammarico: Bernardo Bertolucci, nelle tante interviste concesse ai tempi del trionfo dell’Ultimo tango a Parigi, disse di avere in cantiere una trasposizione di Red harvest, di cui si è persa traccia. Chissà che film ne avrebbe tratto.