Pinelli. Una finestra sulla strage
- Editore:
Il Saggiatore
- Collana:
- La cultura
- Data di Pubblicazione:
- 2 Luglio 2015
- EAN:
9788842821373
- ISBN:
8842821373
- Pagine:
- 152
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Manifestazioni e movimenti di protesta, BIOGRAFIE GENERALI
Descrizione Pinelli. Una finestra sulla strage
È il 15 dicembre 1969, a Milano è da poco passata la mezzanotte. Da tre giorni non si parla d'altro che dell'attentato alla Banca dell'Agricoltura, in piazza Fontana. Per Camilla Cederna è stata una lunga giornata, quella dei funerali in Duomo delle diciassette vittime della strage. Si è appena addormentata, quando all'improvviso squilla il telefono. Sono gli amici e colleghi giornalisti Corrado Stajano e Giampaolo Pansa: "Fatti trovare in strada tra cinque minuti, è successo qualcosa in questura". Così inizia il libro che state per leggere. Un libro che Camilla Cederna scrisse dopo le sue indagini di quei giorni e destinato a suscitare scalpore ancora per molto tempo. All'origine, piazza Fontana: il luogo in cui un'intera generazione perse l'innocenza, in cui l'entusiasmo e la positività della contestazione si dileguarono di fronte alla strategia della tensione. Cercando i responsabili della bomba, la polizia ferma alcuni esponenti del movimento anarchico, tra cui Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli vola giù da una finestra della questura, in circostanze mai del tutto chiarite. Gli inquirenti e l'opinione pubblica, tutti gli italiani si dividono: è stato suicidio, incidente o forse qualcosa di peggio? Chi era presente in quella stanza al momento del fatto, con una finestra aperta in pieno dicembre?
Recensioni degli utenti
Uno dei "misteri" d'Italia-12 Maggio 2012
Ovviamente ero a conoscenza dei fatti riguardanti Pinelli, ma non conoscevo i particolari specifici di quei giorni e del processo "insabbiato" che ne scaturì. Lo si può considerare un pamphlet del 1969, anche se si occupa di fatti fino al 1971, sempre su Pinelli. Assolutamente da avere, perchè rende bene l'oscurità di quel fatto e l'ingiustizia di una verità giuridica negata in tutte le maniere.