Picabo Swayne. Le storie della camera oscura

Picabo Swayne è una ragazzina come tante, ma possiede una macchina fotografica in grado di vedere le cose come erano in passato. Alessandro Gatti e Manuela Salvi con Picabo Swayne. Le storie della camera oscura firmano un romanzo fantasy in cui il coraggio vince su tutto. Picaro vive nell’immaginaria e futuristica città di Coldbay, dove la vita dei cittadini è controllata attimo per attimo dal governo e da telecamere a cui non sfugge nessun dettaglio. Da quando sua madre è scomparsa misteriosamente la quindicenne si aggira per il quartiere di Red Bricks scattando foto. Questa è la sua passione, ma è destinata a diventare qualcosa di più nel momento in cui Picabo si rende conto che la sua macchina fotografica le permette di vedere il passato, scorgendo e immortalando i soggetti o gli oggetti proprio come apparivano anni prima. Il governo che tutto vede e tutto vuole ben presto sarà attirato da questo prezioso oggetto. Per Picabo e i suoi amici è l’inizio così di un’impresa avventurosa. Nel quartiere dove abita circondata da artisti e dissidenti, la ragazzina cercherà di contrastare le regole del potere dei Quattro Reggenti che hanno dichiarato lo stato d’allerta per delle polveri misteriose disperse nell’aria. Ma sarà vero? Ultimo atto prima di essere dichiarato e catalogato come dittatura, il governo ha deciso anche di mettere al bando tutto ciò che ci collega al nostro passato, che ci attiva dei ricordi, compresi i libri. Rimane da eliminare la macchinetta fotografica di Picabo. Ma aiutata dai suoi amici, l’eroina non smetterà di fuggire e di sperare di riabbracciare un giorno sua madre. La ricerca e la fuga hanno inizio. Gatti e Salvi, con dei rimandi all’indice dei libri proibiti messo in atto nel periodo nazista e con una critica implicita anche del nostro sistema che vuole comandare tutto della vita privata di ogni singolo cittadino, ci induce, con Picabo Swayne. Le storie della camera oscura, a coltivare i nostri sogni e a continuare a ribellarsi contro ciò che dall’alto ci viene imposto senza giusta causa.