La piazza del Diamante di Mercè Rodoreda edito da La Nuova Frontiera

La piazza del Diamante

Collana:
Il basilisco
Traduttore:
Tavani G.
Data di Pubblicazione:
14 maggio 2008
EAN:

9788883731211

ISBN:

8883731212

Pagine:
223
Formato:
brossura
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Trama La piazza del Diamante

La piazza del Diamante è il racconto di una vita: la storia di Natàlia, una ragazza molto semplice, ingenua, abituata a non esprimere le proprie emozioni, che si ritrova a vivere nella Barcellona della Repubblica e della guerra civile, il dramma della miseria, la perdita del marito, la solitudine, finché un secondo matrimonio non le aprirà la possibilità di una nuova vita. Con una toccante intensità, Natàlia più che raccontare sembra suggerire attraverso i dettagli i suoi sentimenti, la sua sensibilità femminile, tutta la fragilità e la complessità dell'essere umano.

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4 di 5 su 6 recensioni

La piazza del DiamanteDi L. Maria-25 luglio 2011

Splendido romanzo, ricordo che fu ingiustam, ente stroncato da D'orrico. 'Piazza del diamante' di Mercè Rodoreda è fatto della stessa materia del respiro: instancabile, interiore, vivissimo. Del respiro conosce gli affanni, le sospensioni dolorose, l'intensità dell'istinto alla vita. Ogni cosa nella scrittura di Mercé Rodoreda è illuminata dalla luce e dall'ombra della Vita, perché, in lei, anche il dolore più assoluto ha palpito e sapore. Mercé Rodoreda definiva 'Piazza del diamante' semplicemente come un 'romanzo d'amore'. Se l'amore è ogni angolo di ogni momento del giorno; se l'amore è non abbassare mai gli occhi davanti alle pupille del l mondo; se l'amore è voler scavare e volersi scavare; allora sì, questo è un romanzo d'amore, perché è l'Amore che giace sul fondo delle cose quando il resto evapora.

Il sogno probabile di Marcè RodoredaDi l. graziella-2 marzo 2011

Autrice pochissimo conosciuta in Italia, e meritevolmente proposta dall'editore La Nuova Frontiera, Mercè Rodoreda raggiunge con La piazza del diamante l'apice di ispirazione ed equilibrio formale. Il romanzo è toccato dalla poesia più vera, che non significa proporre una prosa lirica, ma renderne incerta la materia: il passo della narrazione si allea a un lessico e una sintassi volutamente popolari, in quanto si adeguano all'estrazione sociale della protagonista-narratrice, e pure ritagliandosi uno spazio dove la parola cede alla immagine che evoca lasciandole tutta la scena, diventandone più nemmeno l'ombra.

La piazza del diamanteDi D. cristina-18 novembre 2010

La noia, la solitudine, l'attesa, le ansie e le insoddisfazioni di una donna come tante altre, che accetta perfino di cambiare il proprio nome pur di compiacere il marito, immersa e sommersa nell'interminabile monotonia quotidiana della Barcellona del dopoguerra...

Una vita sospesa nel tempoDi P. Monica-14 settembre 2010

Scritta in prima persona come un monologo interiore e con un linguaggio volutamente povero, La piazza del Diamante è la biografia di una donna qualsiasi, una vicenda comune eppure rivelatrice di quell’ineffabile essenza palpitante e temporale che si cela in ogni vivere. Ambientato a Barcellona, città che come la protagonista subisce il momento storico in cui è calata la narrazione, quello della guerra civile spagnola e della successiva ripresa sociale ed economica del paese che le fa seguito, il romanzo parte dall’incontro di Colometa con Quimet, suo futuro sposo, in Piazza del Diamante e prosegue con la vicenda della sua semplice vita: due figli, il lavoro, i colombi che il marito le impone di allevare in casa, la guerra, la morte di Quimet divenuto miliziano e dei suoi amici commilitoni, la fame, la disperazione che rasenta il proposito di attuare un suicidio collettivo ed infine la ripresa, il nuovo matrimonio con Antoni, i figli che crescono, studiano e si realizzano. Sullo sfondo della vicenda una profonda solitudine esistenziale che accompagna la vita di Colometa e che determina in lei una profonda inquietudine affettiva verso tutti, solitudine derivata dalla realtà che la circonda e imprigiona con la sua invasiva prepotenza. E sarà ancora la piazza del Diamante con tutti i ricordi, che vi sono rimasti sospesi nel corso di quei lunghi anni e di cui Colometa non è riuscita a liberarsi, il teatro che susciterà in lei la forza di alleggerire il proprio animo, emettendo un incredibile, profondo e grave grido liberatorio quale espiazione definitiva di una oppressione cresciuta nel tempo.

Una lettura gradevoleDi F. IVANA-3 agosto 2010

E’ la storia della vita della protagonista, Natalia, narrata in un lungo monologo. Libro struggente e delicato, ma alla lunga un po’ stancante.

una donna accanto alla sua vitaDi P. Antonella-3 luglio 2010

Ho scoperto Mercè Rodoreda attraverso questo libro, che ho amato sin dalle prime pagine. E' la storia di una donna semplice e ingenua, Natàlia, che nel corso della propria sfortunata esistenza, si ritrova continuamente in balia degli altri. E' la vittima preferita delle persone che la circondano e ogni cosa sembra prendersi gioco di lei. Il suo sguardo muto e attonito, è quello di una donna che ha scelto la rassegnazione e il silenzio da opporre alla miseria e all'ingiustizia. Questo suo sguardo si posa sulle cose, e soffermandosi su piccoli dettagli, ne svela l'essenza e il mistero. La città che la circonda, con le sue piazze e le vie, le case misteriose e gli uomini che la popolano, sembrano scorrerle accanto senza sfiorarla. La storia stessa, con le sue tragiche vicende della guerra civile, sembra non appartenerle.