Pianoforte vendesi di Andrea Vitali edito da Garzanti
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Pianoforte vendesi

Editore:

Garzanti

Edizione:
4
Data di Pubblicazione:
15 novembre 2012
EAN:

9788811686934

ISBN:

8811686938

Pagine:
96
Formato:
brossura
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Trama Pianoforte vendesi

La notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende "il Pianista" - così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate -, ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: "Pianoforte Vendesi". Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare... "Pianoforte Vendesi" è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. In questo romanzo breve e di straordinaria intensità, Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un po' magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l'eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. Così, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di "Pianoforte Vendesi", Andrea Vitali rende omaggio alla sua città.

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2 di 5 su 19 recensioni

Tutto in una notteDi e. ee-27 febbraio 2017

La trama di questo libro si concentra tutto in poco tempo, cioè gli avvenimenti principali si susseguono nel giro di una notte. Nonostante questo il libro non è noioso, non si trascina, anzi si legge bene e alla fine ogni mistero viene svelato.

Vitali sempre molto particolareDi T. Elena-20 febbraio 2017

Le storie di Vitali sono sempre molto particolari e piacevoli da leggere, soprattutto per distrarsi con il suo umorismo pacato e a volte un po' cinico. Questa storia non fa eccezione, l'ho letta con il sorriso sulle labbra.

MAGIA MUSICALEDi R. LAURA-9 marzo 2012

La penna di Vitali descrive una storia semplice ma intrigante, caratterizzata da un alone magico e misterioso. Una trama senza particolari pretese, più un racconto che un romanzo vero e proprio. Il finale però desta la sorpresa del lettore e conferma lo stile sempre un pò disincantato dello scrittore lariano. Lettura veloce.

PianoforteDi C. Adele-5 marzo 2012

Raccontino scialbo, con personaggi abbozzati e trama appena accennata, non merita certo la veste di libro autonomo. Vitali sa fare decisamente di meglio. Poteva avere senso in una raccolta di racconti. Le poche pagine scorrono veloci, ma resta in bocca un sapore di occasione sprecata. Di Vitali consiglio altre letture.

Pianoforte vendesiDi A. Laura-18 gennaio 2012

Una lettura breve e molto scorrevole, facile da carpire e memorizzare visti i pochi personaggi e la semplicità della trama. Però forse è un racconto troppo stringato. Sarebbe stato forse l'ideale come parte di un libro di racconti, ma non come romanzo a sé; a dirla tutta, non credo valga i soldi che il libro costa...

Pianoforte vendesiDi O. Federico-5 agosto 2011

Opera minore, mi ha dato l'impressione del classico compitino fatto in fretta e in furia. La penna è sempre di Vitali, quindi non è che si possa andare molto lontano da Bellano. Anzi, sempre qui siamo, a seguire da una parte la storia di un ladruncolo dalle mille risorse venuto in paese per la festa grande, dove si spera fare buoni colpi. Dall'altra propria la storia grande, il giorno in cui Bellano celebra i Re Magi e dove, secondo gli anziani, i morti tornano a fare pace con i vivi e fanno festa anche loro. In base a cabale note solo a Vitali, siamo nel 1966. Intorno a questi due poli, i soliti caratteri della cittadina comasca, i buoni, i cattivi (che, come dice la canzone, poi cattivi non sono mai), e gli altri. Però il tutto un po' depresso dalla scarsa lunghezza del testo che non permette a Vitali di intrecciare storie di più ampio respiro.