Trama La pianista
La ricerca spasmodica e frustrante della vita e di un'identità sessuale, fra autolesionismo e voyerismo, spingono una quarantenne insegnante di pianoforte negli squallidi peep-show della periferia viennese, nei cinema a luci rosse o tra le siepi del Prater, prima di rientrare a casa, sotto le lenzuola del letto che condivide con la tirannica madre. Al centro della narrazione il tormentato rapporto di forza tra le due che trasformerà in catastrofe sadomasochistica il tentativo della donna di legarsi a un suo allievo. "La pianista" è il romanzo più conosciuto di Elfriede Jelinek, premio Nobel per la letteratura nel 2004.
Recensioni degli utenti
Appassionante-6 marzo 2012
Un libro che colpisce per le emozioni difficili che si promette di esprimere, che racconta della perversione e dunque della solitudine di una donna ancora immatura e nostalgica di sentimenti. Da questo romanzo è stato tratto anche un film molto bello, che mantiene un ritmo ferrato e deciso. Un capolavoro letterario e al contempo cinematografico
La pianista-4 settembre 2011
Lettura non facile, anzi alle volte viene voglia di chiudere per allontanarsi dalla morbosità di cui è impregnata questa storia di Erika Kohut, quarantenne insegnante di pianoforte e vittima della tirannica madre. La scrittrice usa diversi registri per consegnare al lettore una storia che alla fine ti resterà dentro.
Lettura difficile ma spunti interessanti-7 luglio 2011
La lettura di questo libro è stata difficile in tutti i sensi: sia da un punto di vista delle tematiche trattate, con la descrizione di rapporti morbosi, malati e autodistruttivi, ma soprattutto per lo stile narrativo, che seppure con momenti molto interessanti, si rivela pesante e a tratti noioso, mettendo a dura prova la concentrazione del lettore. Rispetto al film che ne è stato tratto, approfondisce maggiormente le dinamiche relazionali e le psicologie dei personaggi, soprattutto il rapporto madre-figlia. Quindi nonostante la difficoltà, ne consiglierei la lettura, in quanto opera di un certo spessore che non lascia il lettore indifferente e colpisce molto sia per il contenuto che per la forma.
Estenuante-26 aprile 2011
Un libro estenuante, che mette a dura prova i nervi e il senso di nausea del lettore. Ovviamente l'effetto è voluto, e l'autrice coglie in pieno il suo scopo. Lettura molto interessante. Uno stile di scrittura sui generis, che gioca sul'effetto litania (in questo riconosco delle somiglianze, non nella forma ma negli effetti, con Easton Ellis). Ne esce un personaggio osceno nel senso più profondo del termine. Più che un romanzo è una grande riflessione sulle patologie relazionali. La conclusione getta una luce vivida e patetica su una donna rovinata da rapporti malati, rovinata e a sua volta portatrice di rovina. Difficile dire chi sia vittima o carnefice.