Peter Pan: Peter Pan nei giardini di Kensington-Peter e Wendy di James Matthew Barrie edito da Einaudi

Peter Pan: Peter Pan nei giardini di Kensington-Peter e Wendy

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Dandolo M.
Data di Pubblicazione:
9 Marzo 2015
EAN:

9788806226343

ISBN:

8806226347

Argomento:
ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
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Trama Peter Pan: Peter Pan nei giardini di Kensington-Peter e Wendy

"Quando la prima volta, bambinotto già incrinato di voce, lessi Peter Pan di J. M. Barrie, me ne invaghii in modo insensato e furibondo; quando seppi abbastanza inglese, fu tra i primi libri che lessi e rilessi" scrive Giorgio Manganelli nel testo che apre questo volume. Peter Pan è il fanciullo che, fuggito dalla sua casa, vive nel mondo notturno dei Kensington Gardens, abitato da fate e folletti. Incontrerà Wendy, John e Michael, i fratellini che lo aiuteranno dopo varie avventure contro pirati, sirene, pellirosse a sgominare il terribile Capitan Uncino. Uno dei più grandi e duraturi successi del Novecento viene qui presentato in una edizione integrale arricchita da un raro testo dell'autore, Capitano Hook a Eton, notevole profilo di Capitan Uncino.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 5 recensioni

CapolavoroDi b. pina-2 Dicembre 2010

Tutti parlano del cartone di peter pan ma in pochi ammirano la bellezza del romanzo! A me è stato regalato per il ottavo compleanno e l'ho letto in due giorni. Mi aveva affascianto tantissimo la storia di peter pan, ancora adesso se sono triste mi basta leggere quel libro per tornare a sorridere

Leggetelo!Di c. elisabetta-24 Ottobre 2010

Chiunque creda di conoscere questa storia grazie ai numerosi film, cartoni animati o canzoni ispiratisi sappia che si abaglia. Peter Pan è commovente, struggente, a tratti drammatico. Le pagine raccontano al lettore ferite come l'abbandono e l'incomprensione che in qualche modo toccano il bambino, a volte sopito, in ognuno di noi.

Molto dolceDi G. Fiammetta-21 Ottobre 2010

Non è solo un libro per bambini. Credo che andrebbe riletto da adulti. Peter Pan è un bambino molto solo, e questo non puo' che provocare una profonda tristezza in chi si cimenta in questo libro già in età "avanzata". Molto bello e profondo.

Il bambino più triste del mondoDi B. Isabella-5 Settembre 2010

E' verso la fine che si capisce che significato triste e amaro ha questo libro... Peter pan credo sia veramente il bambino più triste del mondo... non prova quasi mai sentimenti positivi, o semplicemente fa baldoria, che non implica assolutamente l'essere felici, o è arrabbiato, o è triste... le uniche volte che ha provato altro, è stato alla morte di Campanellino, e quando ha avuto pietà della mamma di Wendy e li ha lasciati tornare a casa. E poi, essendo un bambino senza alcuni legami, dimentica sempre ogni cosa: è capitato che non riconoscesse più Wendy e i suoi fratelli, e così via... Quando gli altri sono tornati a casa, Peter riesce a ottenere la promessa che Wendy potrà tornare ogni primavera a fare le pulizie di primavera, e così sono d'accordo che ogni anno lui sarebbe andato a prenderla... Solo che a volte andò, altre no, perchè probabilmente si era dimenticato della sua esistenza, proprio per quello strano problema della memoria. Poi torna quando ormai Wendy è adulta e ha una figlia, ma a lui sempre sia passato solo un anno, perchè ha dimenticato anche di essersi dimenticato di venire ogni volta... quando vede che lei è cresciuta è sconvolto, dice che lei aveva promesso che non sarebbe mai cresciuta, e si mette a piangere ai piedi del letto... e stranamente, una scena già conosciuta si ripete: la figlia di Wendy, Jane, si sveglia e dice "Ragazzino, perchè piangi?" proprio come aveva fatto Wendy quando era successo a lei... Così sarà Jane ad andare ogni anno (almeno, quando Peter se ne ricorda) a fare le pulizie di primavera, e poi, quando Jane avrà una figlia, Margherita, sarà lei... e così per sempre, perchè Peter ha sempre bisogno di una mamma. Jane aveva chiesto a sua mamma come si fa a volare, e Wendy le aveva risposto "Solo chi è allegro, innocente e senza cuore può volare", ed è una sentenza veramente agghiacciante... perchè dimostra come era Peter, 'senza cuore' perchè la sua crescita si era fermata ancora prima di 'averne uno'... non è senza cuore per sua volontà, ma proprio perchè non sa cosa significhi avere dei legami, degli affetti, veri... Lui che era scappato dalla culla il giorno stesso della sua nascita, e in seguito si era ritrovato la finestra chiusa e un nuovo bambino al suo posto, aveva visto irrimediabilmente segnata la sua idea delle 'mamme', e così anche impossibile qualsivoglia forma di affetto. Forse ogni tanto un barlume di buoni sentimenti veniva fuori in Peter... come quelle due volte prima che vi ho detto, e in più Peter non sognava spesso, ma quando succedeva, piangeva nel sonno, e quando erano all'isola tutti insieme, l'unica capace di calmarlo, in segreto, senza farsi accorgere da lui, era Wendy, che lo teneva stretto finchè non tornava a dormire tranqullo. Un altro particolare... vi ho già detto che Peter si dimentica sempre del passato: quando era tornato da Wendy adulta, e lei gli ricordava gli eventi passati, lui non si ricordava più di Capitan Uncino, che aveva sconfitto... diceva "Capitan Uncino... chi è?", e così anche di Campanellino, perchè le fate hanno una vita breve e poi muoiono... Se lui si dimentica sempre di ogni cosa, anche dei morti, la situazione nel mondo di Wendy viene descritta ben diversa: lei è cresciuta, quindi è passato del tempo... la signora Darling ormai è morta, e il signor Darling è anziano e malato, e Nana è morta da tempo. Com'è triste questo libro, se ci si riflette andando oltre l'apparente allegria dei giorni passati al Paese-che-non-c'è... Peter è veramente il bambino più triste e solo del mondo.

il bambino che non voleva crescereDi f. sai-6 Luglio 2010

Una storia immortale, quella di Peter Pan, il bambino che voleva ritornare ad essere un uccello e che scappa nei giardini di Kensington e poi all'Isola-che-non-c'è. L'avventura del ragazzino che vuole vivere senza i grandi e che vola, affronta pericoli e pirati, ma anche la storia dolcemente malinconica del bimbo che è stato dimenticato dalla mamma. Un racconto non solo per i piccoli, ma anche per gli adulti che hanno ancora voglia di sognare.