La peste di Milano
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Serie bianca
- Data di Pubblicazione:
- 1 maggio 2009
- EAN:
9788807171741
- ISBN:
8807171740
- Pagine:
- 173
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- ECONOMIA, POLITICA E GOVERNO
Descrizione La peste di Milano
Ormai da troppi anni quella che è stata la città più avanzata del paese sembra aver smarrito la strada, sfiancata da dinamiche ben lontane dalla sua grande tradizione di riformismo illuminato. Il punto di svolta è stato lo shock di Tangentopoli. Da allora, la metropoli che ha guidato la modernizzazione italiana rischia di scivolare in un pantano fatto di inerzia, miopia, ritardi. "La peste di Milano" è un'inchiesta senza sconti sui mali che affliggono la ex capitale morale: la fine di un vero progetto condiviso sulla città, la mancanza di strategia delle classi dirigenti, la struttura neofeudale del potere economico-finanziario, l'incapacità di pensarsi come grande metropoli multietnica, il declino della creatività, addirittura il pericolo crescente di infiltrazioni della criminalità organizzata. È una storia di grandi e piccoli fallimenti, dal caso Malpensa-Alitalia ai germi di razzismo e intolleranza che ancora covano nelle sue viscere. Persino il successo dell'Expo 2015 ha dato il via in pochi mesi a una estenuante lotta per le poltrone e per il controllo dei sostanziosi appalti. Milano è ancora ricca di talenti straordinari. Saprà metterli una volta di più al servizio del suo futuro e dell'intero paese?
Recensioni degli utenti
La peste di Milano-22 luglio 2011
Questo autore a dir la verità mi aveva un po' deluso con la sua precedente opera, qui invece mi è piaciuto. Nome per nome analizza i protagonisti di gruppi di potere flaccidi e ingordi che stanno emarginando la città. La lotta è a spartirsi i proventi della vendita del territorio. Come tutti i gruppi di potere decadenti si continua a banchettare vendendo il patrimonio. Assolutamente da leggere. Un limite l'assenza di bibliografia.
La peste di Milano-16 luglio 2011
Il vento sembra essere cambiata a Milano, ma leggerlo fa sempre bene. La prosa è asciutta e ricca di nomi e numeri; alcune tesi sono un po' spiazzanti - ad esempio, Alfieri sostiene che la lottizzazione dei partiti riusciva comunque a dare una gestione condivisa, sia pure mediata, della città; Tangentopoli da questo punto di vista ha spazzato via tutto lasciando il vuoto riempito giusto da immobiliaristi e affaristi in genere - e altre forse un po' tirate per i capelli. Resta un affresco impietoso della situazione di quella che un tempo si definiva compiaciuta la capitale economica e morale d'Italia, e ora si limita a scopiazzare Roma ladrona.
Alfieri-27 settembre 2010
La triste decadenza di una città lasciata a se stessa e alle sue pulsioni animali. La presunzione provinciale spacciata per cosmopolitismo e lo strapotere delle lobby venduto come trionfo del mercato. Un città stanca, feudale, asfittica, ancorata al suo passato e che guada solo al suo ombelico mentre attorno a sé tutto cambia. Finalmente un libro circostanziato, capace di tradurre anche in numeri e cifre l'inesorabile tramonto della capitale morale (si, come no).