Il peso della farfalla di Erri De Luca edito da Feltrinelli

Il peso della farfalla

Editore:

Feltrinelli

Collana:
I narratori
Data di Pubblicazione:
12 giugno 2009
EAN:

9788807017933

ISBN:

8807017938

Pagine:
70
Formato:
brossura
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Trama Il peso della farfalla

Il re dei camosci è un animale ormai stanco. Solitario e orgoglioso, da anni ha imposto al branco la sua supremazia. Forse è giunto il tempo che le sue corna si arrendano a quelle di un figlio più deciso. E novembre, tempo di duelli: è il tempo delle femmine. Dalla valle sale l'odore dell'uomo, dell'assassino di sua madre. Anche l'uomo, quell'uomo, era in là negli anni, e gran parte della sua vita era passata a cacciare di frodo le bestie in montagna. E anche quell'uomo porta, impropriamente, il nome di "re dei camosci" - per quanti ne aveva uccisi. Ha una Trecento magnum e una pallottola da undici grammi: non lasciava mai la bestia ferita, l'abbatteva con un solo colpo. Erri De Luca spia l'imminenza dello scontro, di un duello che sembra contenere tutti i duelli. Lo fa entrando in due solitudini diverse: quella del grande camoscio fermo sotto l'immensa e protettiva volta del cielo e quella del cacciatore, del ladro di bestiame, che non ha mai avuto una vera storia da raccontare per rapire l'attenzione delle donne, per vincere la sua battaglia con gli altri uomini. "In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove," dice De Luca. E qui si racconta, per l'appunto, di questi due animali che si fronteggiano da una distanza sempre meno sensibile, fino alla pietà di un abbraccio mortale. "Una farfalla bianca sta sul corno del re dei camosci, un fucile sta a tracolla del vecchio cacciatore di montagna. Li attende un duello differito negli anni. Più che la loro sorte, qui si decide la verità di due esistenze opposte."

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4 di 5 su 75 recensioni

Solitudine e angonsciaDi C. SILVIA-21 febbraio 2017

Racconto nel classico stile di Erri: infelice. La storia di due animali che si ritrovano, per motivi diversi nella stessa fase della vita. Una metafora esistenziale. Sinceramente ho letto racconti più belli di De Luca, ma lo consiglio perché il linguaggio che utilizza Erri è sempre incredibile e ti fa amare ogni cosa.

PoesiaDi D. Antonella-30 marzo 2012

Premetto che è il primo libro che leggo di Erri De Luca, che non sapevo assolutamente niente di questo autore, ne del suo stile di scrittura. Complessivamente non è brutto, non lo definirei nemmeno un capolavoro. Più che altro è una sorta di favola raccontata con uno stile poetico che ti rende pensante come un macigno arrivare alla fine del libro.

Il peso della farfallaDi a. stefano-22 marzo 2012

Un libro che insegna molto sul rispetto per la natura, sulla presenza del sacro, rivela una conoscenza approfondita della montagna, degli elementi naturali, degli animali, delle leggi della natura meno crudeli del comportamento dell'uomo. Di Erri De Luca ho letto per ora solo un altro lavoro: Il giorno prima della felicità, e anche questo mi è piaciuto molto per i temi, i sentimenti e l'ambientazione.

Poesia per l'animaDi c. donatella-21 marzo 2012

Un libro molto breve ma che sa lasciare il segno in coloro capaci di coglierne la raffinatezza e la profonda forza. Uno stile inconfondibile, quello di Erri De Luca, capace di conciliare la forma prosaica con la poesia più alta e che lascia nel cuore il desiderio di rileggere quelle pagine per poter provare nuovamente profonde emozioni.

Montagna e urbanitàDi S. Laura-10 marzo 2012

Un libro breve, rapido, ma dalla struttura elegante. La caccia al cervo, gli usi e costumi degli abitanti della montagna sono contrastati dall'urbanità di una cronista di un giornale locale. Un romanzo che prende e coinvolge, garantendo un'esperienza davvero unica. Erri De Luca in poche pagine e con una scrittura piacevole, conduce il lettore a scoprire nuovi orizzonti

La poesia della natura e dell'uomoDi r. doriana-12 febbraio 2012

Quando mi viene in mente Erri De Luca, e in particolare questo libro, il termine poesia sembra d'obbligo. Innanzi tutto ci sono i suoi luoghi maestosi: una natura severa e solenne, poi ci sono i temi senza tempo dell'uomo e della sopravvivenza. Il linguaggio peculiare contribuisce alla poesia del testo, la rende veramente "d'obbligo". Il linguaggio per immagini, con le parole soppesate una ad una e incastonate in costrutti desueti, per quanto funzionale all'intento evocativo del'autore a volte sembra forzato. Avrei considerato questo testo un piccolo capolavoro se non mi si fosse insinuato il dubbio dell'artificiosità. Quella sgradevole sensazione di scarsa autenticità. Quest'opinione è la più soggettiva che potessi fare, però è sincera. Il libro lo consiglio vivamente perchè è "bello", nel senso più completo del termine. Però non posso nascondere che il linguaggio continua a lasciarmi perplessa...