Perché la scienza non crede in Dio. La sfida perduta della fede alla ragione di Victor J. Stenger edito da Orme Editori

Perché la scienza non crede in Dio. La sfida perduta della fede alla ragione

Editore:

Orme Editori

Traduttore:
Romeo A.
Data di Pubblicazione:
7 febbraio 2008
EAN:

9788888774558

ISBN:

8888774556

Pagine:
302
Formato:
brossura
Argomento:
Religione e scienza
Acquistabile con la

Descrizione Perché la scienza non crede in Dio. La sfida perduta della fede alla ragione

È possibile dimostrare l'esistenza o la non-esistenza di Dio attraverso la scienza? Quanto sono dimostrabili l'immortalità dell'anima o la veridicità delle profezie, pilastri di ogni credo religioso? Solo la religione può arrogarsi il titolo di guida spirituale dell'umanità? Queste e molte altre sono le domande che Stenger si pone e alle quali risponde con l'uso di una logica inesorabile e del metodo scientifico.

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5 di 5 su 1 recensione

Leggetelo in lingua originale!Di S. Stefano-26 novembre 2010

Questo saggio è uscito negli USA nel 2007 e in poche settimane è entrato nella lista dei bestsellers del New York Times (titolo originale "God. The failed hypothesis", ed. Prometheus Books) . Victor Stenger, docente universitario di fisica e astronomia alla University of Hawaii e alla University of Colorado, sostiene che la scienza sia oggi sufficientemente avanzata per poter dire la sua sull'annosa questione dell'esistenza di Dio. E afferma che si possa rispondere a questa domanda proprio utilizzando il metodo scientifico: una combinazione di fatti oggettivamente accertati e di semplice logica per verificare affermazioni in apparenza difficili da indagare. Ne acquistai una copia in lingua originale e lo lessi direttamente in inglese. Eccellente. Un saggio davvero notevole. Brilla di luce propria anche in mezzo ad altre pubblicazioni sullo stesso argomento (penso per esempio alle più recenti fatiche di Richard Dawkins e di Sam Harris) . Scritto in maniera chiara e con una logica penetrante. Presenta ragionamenti presi dalla fisica, dall'astronomia, dalla biologia e dalla filosofia. Sviluppa la sua tesi con un approccio lineare e sistematico, e offre interessantissimi spunti di approfondimento (da sviluppare poi in altre sedi) . Raggiunge il suo scopo con lucidità e onestà intellettuale. Un libro affilato come un rasoio. Nel 2008 la Orme editori ha deciso di pubblicarlo in Italia, con la traduzione a cura di Amedeo RomeoGrandiAssociati. Bene? Male! La traduzione è a dir poco IMBARAZZANTE. Il traduttore ha seguito la scelta a volte di un'infelice traduzione letterale piuttosto approssimata, più spesso di una traduzione troppo libera rispetto al testo originale. Talmente libera a volte da dimenticare per strada interi pezzi di frasi e da denotare una crassa ignoranza di termini e concetti base della scienza, persino della fisica da liceo ("materia" e "massa" usati nella traduzione come se fossero sinonimi... ) . E che dire della sintassi della lingua italiana? E' gradita al traduttore quanto l'aglio ai vampiri. Più di una volta il risultato è uno stravolgimento completo del significato delle frasi. Questo mi fa pensare ad una scarsa conoscenza non solo della lingua inglese, ma addirittura dell'italiano, spesso reso in modo maccheronico. Ma a chi si è affidata la Orme editori? E la fase di editing poi? Sveglia! Refusi a go go, gravi errori lessicali... Ma qualcuno alla casa editrice l'ha riletto il libro, prima di mandare tutto in stampa? Un autore del genere e i suoi lettori avrebbero meritato più rispetto. Aprire sopra il tavolo il libro in inglese e la versione italiana, fianco a fianco, e confrontare qualche paragrafo a campione qua e là, è un'esperienza deprimente. Due anni fa scrissi un'email di protesta alla Orme editori e anche alla Amedeo RomeoGrandiAssociati. Non ho mai ricevuto risposta. Comprate il testo in lingua originale: è scorrevole, ben scritto e il libro è da 5 stelle. La versione italiana è un insulto per chiunque sia andato oltre la terza media.