Il pensionante di Georges Simenon edito da Adelphi
Alta reperibilità

Il pensionante

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Frausin Guarino L.
Data di Pubblicazione:
29 gennaio 2015
EAN:

9788845929588

ISBN:

8845929582

Pagine:
167
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Il pensionante

Élie Nagéar non sapeva neanche come si chiamasse esattamente l'uomo che aveva ucciso a colpi di chiave inglese sul treno Bruxelles-Parigi. Sapeva solo che aveva con sé dieci mazzette di banconote, e che era olandese: tant'è che la sera prima, quando quel grosso personaggio ridanciano aveva cominciato a offrire champagne alle entraîneuse del night club, Sylvie lo aveva soprannominato Van der Coso. A Bruxelles, Élie contava di vendere certi tappeti bloccati alla dogana, ma l'affare era andato a monte, i soldi stavano per finire, e Sylvie aveva cominciato a trattarlo in modo sprezzante. Così, senza quasi rendersi conto di quel che faceva, aveva comprato la chiave inglese e aveva seguito l'olandese sul treno delle 00.33. Quando è tornato a Bruxelles, è stata Sylvie a prendere in mano la situazione e a decidere dove sarebbe andato a nascondersi: nella pensione per studenti tenuta da sua madre a Charleroi. A poco a poco, la casetta con le tendine bianche e i mattoni anneriti dalla polvere di carbone è diventata per Élie una sorta di bozzolo caldo e protettivo, da cui vorrebbe non uscire mai più. Ma che cosa accadrà quando la sorella di Sylvie, o qualcuno dei pensionanti, o la stessa affittacamere, che prova per lui una tenerezza quasi materna, comincerà a sospettare che l'assassino di cui parlano i giornali è proprio lui? O quando la polizia deciderà di interrogare Sylvie? È notte e il treno corre veloce verso Parigi. All’improvviso un urlo strozzato e un omicidio. Il pensionante di Georges Simenon ha tutte le caratteristiche del noir francese e, come sempre, il grande giallista ci sorprende con personaggi dallo spessore intellettuale forte. Elie Nagéar era andato a Bruxelles per vendere dei tappeti, ma l’affare non è andato in porto e gli sono rimasti davvero pochi soldi. Si rimette così sul treno verso casa, verso la sua Parigi, ma l’unica che lo aspetta sembra essere Sylvie, una intrattenitrice del night club. Lei, sempre così disponibile e accogliente, quella sera in treno comincia però a essere schiva. E’ più attratta da un uomo olandese che lei soprannominaVan der Coso. Lui le offre dell’ottimo champagne e continua a vantarsi di avere con se parecchi soldi. Elie non sa cosa gli accade, non sa se è accecato dalla gelosia o dal bisogno di soldi, ma si ricorda improvvisamente di avere con se una chiave inglese. Sul treno delle 00.33 uccide, proprio con quelle chiavi inglesi, lo sconosciuto uomo olandese e si prende le dieci mazzette di banconote che aveva con se. Subito dopo pensa: perché l’ho fatto? L’unica cosa da fare è fuggire, tornare a Bruxelles e nascondersi. Sylvie ha lì una pensione per studenti tenuta da sua madre. Quello è il luogo ideale per non farsi trovare: c’è tanta gente che va e che viene, tanti sconosciuti, proprio come lui. Se all’inizio quel nascondiglio sembra un inferno, pian piano si trasforma in un rifugio accogliente, nell’unico luogo in cui si sente a casa, protetto e sicuro. Nel frattempo però la polizia cerca l’assassino del treno, il caso è su tutti i giornali e pian piano le indagini conducono a Sylvie. Alcuni passeggeri hanno visto che l’uomo olandese si intratteneva con lei. Cosa dirà la bella ragazza durante l’interrogatorio e come farà Elie quando nella pensione la gente comincerà a sospettare di lui? Il pensionante di Simenon è un giallo di atmosfera, che ti tiene attaccato al libro non per la suspense, ma per la finezza psicologica con cui racconta momenti, scene e personaggi. Tutti indimenticabili.

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5 di 5 su 1 recensione

EccezionaleDi c. matteo-4 febbraio 2017

Un Simenon non si discute, specialmente un romanzo come questo, in cui le magistrali ambientazioni dello scrittore Belga si alternano tra un hotel di lusso di Bruxelles e un anonimo paesino di provincia. È su un treno per Parigi che avviene un orrendo delitto, ma è in quei luoghi brumosi e freddi che troveremo non la soluzione (l'assassino è noto fin da subito), ma il piacere di seguire i meccanismi psicologici che animano i personaggi.