Il mio pensiero non vi lascia. Lettere a Gianfranco Draghi e ad altri amici del periodo fiorentino
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Biblioteca Adelphi
- A cura di:
- M. Pieracci Harwell
- Data di Pubblicazione:
- 11 gennaio 2012
- EAN:
9788845926440
- ISBN:
8845926443
- Pagine:
- 273
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Autobiografie: letterati, Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900
Descrizione Il mio pensiero non vi lascia. Lettere a Gianfranco Draghi e ad altri amici del periodo fiorentino
Ci sono prosatori che proprio nelle lettere raggiungono una sorta di perfezione assoluta: riuscendo, nel breve volgere di una frase, a toccare vertici di bellezza e di intensità. Che la Campo sia uno di essi lo hanno dimostrato le "Lettere a Mita" e "Caro Bul": e ne è una conferma questo terzo pannello dell'epistolario, che raccoglie le lettere scritte agli amici del periodo fiorentino (e ad alcuni altri che a questi si riallacciano). Nel 1956 Cristina è costretta ad abbandonare Firenze per Roma; e gli anni romani saranno costantemente segnati dal ricordo struggente di quel giardino incantato che era la cerchia degli "amici d'infanzia": Piero Draghi, Anna Bonetti, Giorgio Orelli, Mario Luzi. A tutti loro scrive dal suo "esilio" parole di nostalgico affetto ("C'è con voialtri, nell'aria, odore di latte"), ma il più rimpianto è senza dubbio Gianfranco Draghi, quel Gian che guarda ai suoi stessi "fari" (i più luminosi: Hofmannsthal e Simone Weil), lo scrittore e il poeta di cui ammira sia la personalità sia l'opera, l'amico che "conosce sempre, sottilmente, il disegno del tempo, e trova la parola magica da incidervi". A lui una Cristina ancora dolente per una pena d'amore chiede di assicurarle "che la felicità esiste", ma anche di impegnarsi a favore di Danilo Dolci; con lui parla di Roma, che va scoprendo con meraviglia, delle sue letture, dei suoi momenti bui e dell'importanza della loro amicizia nella sua vita.
Recensioni degli utenti
Piacevole-30 aprile 2012
Un raccolta epistolare del periodo fiorentino, La scrittrice adotta uno stile abbastanza ricercato e adatto al genere storiografico, senza smentire però una grande capacità di descrivere con minuzia i personaggi e i luoghi in cui le vicende prendono vita. E' il genere autobiografico a non convincere pienamente.