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4 di 5 su 1 recensione

Pel di carotaDi G. Giovanni-23 febbraio 2011

Fisicamente non è certo un piccolo Lord Flaunteroy: sgraziato, di pelo rosso, continuamente ripreso dalla matrigna e dai fratelli, senza felicità negli anni d'infanzia. Ma non neppure un San Luigi: la crudeltà degli altri è buona scuola. Anche lui à perfido quanto basta, combinandone di tutti i colori e sfogandosi con gli animali (più indifesi di lui). Gli unici momenti quasi felici sono quelli in cui lui e il padre cercano di comunicare il loro affetto, con impacciati tentativi di conoscenza. Ma nel cuore del ragazzo matura il suicidio, come una chance di dare un'affermazione di sé alla famiglia di merda che si ritrova. Il tentativo avvicinerà di più il padre, ma per gli altri... Si potrebbe dire che non è proprio una storia per ragazzi, eppure l'abbiamo letta in tanti e non mi sembra che allora aumentasse il ricorso agli psichiatri infantili (categoria aumentata vertiginosamente negli anni '80): i telegiornali sono molto peggio. Forse i bambini erano meno impreparati di quello che pensassimo: riuscivano spesso a distinguere il "racconto" dalla "realtà"...