La pedagogia in corsia. Gioco e drammatizzazione in ospedale di Elisa Maiorca edito da Bonanno

La pedagogia in corsia. Gioco e drammatizzazione in ospedale

Editore:

Bonanno

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2007
EAN:

9788877963710

ISBN:

8877963719

Pagine:
116
Formato:
brossura
Argomenti:
Servizi e sistemi sanitari, Gruppi sociali in base all'età: bambini
Acquistabile con la

Descrizione La pedagogia in corsia. Gioco e drammatizzazione in ospedale

Soltanto negli ultimi decenni il ricovero dei bambini in ospedale ha cessato di essere una questione esclusivamente clinica. Il recupero o meglio la restituzione all'infanzia della sua più autentica dimensione hanno permesso, grazie soprattutto al sapere pedagogico, di guardare il bambino per ciò che è con la sua dignità e con la sua gioia, ma purtroppo pure con la sua sofferenza. Per la pedagogia tuttavia il vero problema non è tanto evitare il dolore (cosa auspicabile, ma non sempre possibile), quanto dare ad esso un senso, trasformandolo in stimolo che aiuti a crescere, attivando comportamenti ed atteggiamenti che consentono di razionalizzare, di esorcizzare e di incanalare positivamente il trauma e l'esperienza dell'ospedalizzazione. Questo volume offre agli educatori suggerimenti, indicazioni, metodi e strategie per guidare i bambini a rielaborare l'esperienza, drammatica e traumatica, dell'ospedalizzazione e della malattia. Il gioco e l'animazione con i burattini non costituiscono un semplice fattore di intrattenimento o una temporanea via di fuga da una situazione in sé difficile, ma rappresentano e promuovono, sotto il profilo educativo, un percorso di crescita che favorisce un più consapevole confronto con la malattia. Il pedagogista sa che la comunicazione per essere efficace deve servirsi di codici condivisi e l'autrice del volume, anche per la sua esperienza sul campo come educatrice, dimostra che il bambino in ospedale può conservare o recuperare il sorriso ed imparare a percepire il contesto che lo circonda, se adeguatamente aiutato, come una realtà non ostile e a volte persino familiare. Un intervento in rete, capace di coniugare i diversi linguaggi e le molteplici risorse (familiari, mediche, educative), è sicuramente in grado di promuovere meccanismi di negoziazione declinando i singoli interventi in funzione e a favore del bambino ospedalizzato, affinché egli divenga protagonista attivo del proprio percorso terapeutico e del processo educativo. È l'educatore l'artefice della trasformazione di un ambiente asettico e freddo in una struttura accogliente, nella quale il bambino cessa di essere semplicemente paziente e si trasforma in attore nelle esperienze ludiche e di drammatizzazione, che rendono meno doloroso il momentaneo distacco dal contesto di appartenenza.

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