La paura è un peccato. Lettere da una vita straordinaria

Oriana Fallaci odiava scrivere lettere perché le rubavano tempo prezioso al lavoro sui libri. Eppure nessuno più di lei ha legato il suo nome alla scrittura epistolare. Fin dagli esordi nel giornalismo ha tenuto una fitta corrispondenza pubblica e privata con i protagonisti della politica, della cultura, del giornalismo, da Andreotti a Nenni, da Ingrid Bergman a Shirley MacLaine, da Henry Kissinger a Fidel Castro. E ogni volta era capace di stilare tre, quattro o anche più minute, quasi sempre firmate, per immaginare cosa sarebbe apparso agli occhi del suo interlocutore una volta aperta la busta. Le minute venivano poi conservate per avere traccia dello scambio epistolare e, grazie allo straordinario lavoro di archiviazione delle sue carte private, è stato possibile scegliere fra le centinaia di lettere scritte ad amici e colleghi, alla famiglia e ai politici, quelle più significative per raccontare l'intera esistenza attraverso la sua viva voce. Sono missive ricche di aneddoti spassosi, riflessioni sulla politica italiana ed estera, sfoghi sulle difficoltà a sopportare il peso della distanza dagli affetti più cari. Un'occasione unica per osservare da vicino il talento di una donna ossessionata dalla scrittura e così sedotta dal suo lavoro da trasformare anche le lettere d'amore in capolavori letterari. Prefazione di Edoardo Perazzi. Sono passati dieci anni dalla morte di una delle più grandi giornaliste italiane, forse la più grande, Oriana Fallaci. Con La paura è un peccato il mondo la ricorda in una dimensione pubblica e privata, diversa da quella che negli ultimi anni della sua vita la vide accanirsi in battaglie politiche post undici settembre newyorkese. Questo romanzo raccoglie invece le tante lettere che negli anni la combattiva Fallaci mandò a colleghi, amici, amanti e conoscenti. Oriana era una maniaca della scrittura perché continuamente si buttava sul suo taccuino per annotare pensieri e riflessioni. Qui li trascrive in lettere, sempre appassionate e forti, proprio come era lei, pronta a tutto pur di difendere un’idea o un’opinione. Emerge così una giornalista sempre in linea con se stessa, sempre alla ricerca della parola giusta, che possa descrivere la sfumatura di un’emozione diversa e unica. La paura è un peccato è un ritratto unico e indimenticabile di una grande donna che ha scritto successi planetari come Intervista con la storia o Un uomo e ce la restituisce dopo molti anni, con il rimpianto di non averla più, tra noi, insostituibile reporter di accadimenti mondiali o talmente vicini a noi da non riuscire a scorgerli. Oriana Fallaci non era una donna qualunque e ce lo dimostrano queste lettere private in cui emerge il suo bisogno di autenticità e persino di solitudine. Nulla era scontato per la giornalista toscana e anche nel raccontarsi ai suoi amici più cari o agli uomini che l’hanno amata in La paura è un peccato sceglie comunque la via della non consuetudine