La passeggiata di Federico Moccia edito da BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

La passeggiata

Collana:
24/7
Data di Pubblicazione:
7 Novembre 2007
EAN:

9788817019835

ISBN:

8817019836

Pagine:
62
Formato:
brossura
Argomento:
Narrativa generale (bambini e ragazzi)
Età consigliata:
14 anni
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Trama La passeggiata

È mattina presto. C'è una spiaggia deserta e c'è il mare. Lo sfondo è magico, irreale, e ancora più magico l'incontro che avviene su quella spiaggia: un figlio e il padre morto che, per un'ultima volta, parla al ragazzo e ascolta le sue parole. Padre e figlio si dicono, finalmente, quello che non c'è mai stato tempo di dire, quello che è stato rimandato per fretta, distrazione, timidezza. Il racconto di un sogno bellissimo, di un desiderio impossibile realizzato come per sortilegio. Un libro che parla al cuore degli adolescenti e degli adulti, dei genitori e dei figli.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 6 recensioni

Piccolo raccontoDi C. Antonia-17 Febbraio 2012

Breve e non molto interessante, l'autore immagina di poter parlare per un ultima volta con il padre da tempo scomparso e poter esprimere tutto quello che non si sono mai detti. Penso che se le intenzioni dell'autore fossero state davvero sincere, allora si sarebbe risparmiato di far pubblicare le sue intime riflessioni.

PiccoloDi g. franco-29 Luglio 2011

Non mi piace quando gli autori pur di vendere i libri pubblicano questi piccoli romanzetti di pochissime pagine. Non si riesce neanche ad entrare nel ritno del libro che è già finito. Le case editrici potrebbero evitare di pubblicare prodotti con questi prezzi per così poche pagine sfruttando la scia di precedenti successi.

Così, così...Di D. Marianna-10 Luglio 2011

In questo piccolo volume autobiografico Federico Moccia si immagina in una passeggiata sulla spiaggia al fianco di suo padre orami scomparso. Con questa conversazione immaginaria l'autore cerca di risolvere tutte le questioni in sospeso su cui non può più confrontarsi con il padre. Bellino ma fine a se stesso.

DeludenteDi g. cristina-7 Marzo 2011

Non si può pubblicare un libro solo perché quello precedente ha avuto un grande successo. Lo stesso personaggio non è per niente coinvolgente e la storia è troppo corta per interessare almeno in parte. Lo scrittore e la sua casa editrice potevano evitare questa uscita.

Anti-narrativaDi R. Marialaura-4 Marzo 2011

Libro senza capo né coda. Poche pagine e poche emozioni. Non contiene una storia, nemmeno fasulla. Anti-storia in tutto e per tutto. Lo stile (se di stile si vuole parlare) è il solito di moccia. I pensierini e gli aggettivi tipici di un bambino delle elementari. Scarsissimo.

Appuntamento fuori dal tempo.Di L. NICOLA-17 Luglio 2010

Non amo Moccia. Il Moccia della serie “Il tempo delle mele - trent’anni dopo”. Mi dispiace dirlo anche perché non ho mai letto quei “prodotti” e bisognerebbe leggere prima di giudicare. Ma non a caso dico “prodotti”. A mio parere, sono il frutto di un’operazione commerciale. Indagine di mercato, individuazione di un segmento e delle sue aspettative, uscita del prodotto finalizzato a soddisfare quella richiesta. Ma non è di questo che voglio parlare. Anzi. Ne “La passeggiata” Moccia ci mette del suo. Il meglio del suo. In questo breve sogno allucinato, torna ragazzo con uno scopo ben preciso. Recuperare un pezzo mancante della sua vita. Il rapporto con il padre scomparso prematuramente. Ha pregato per questo e ottenuto una rara grazia. Non si tratta solo di rivivere ricordi. È un’esperienza fuori dal tempo, fuori dalla realtà (ricordate il film “L’uomo dei sogni” con Kevin Costner”?). Unico testimone il mare, infinito, eterno, selvaggio, terribile, amico Mare. Lo scenario è quello della canzone di Ruggeri … “Il mare d’inverno”. Malinconico, nostalgico e poetico. Cosa avranno da dirsi i due? Come recuperare il tempo perduto? In quel luogo familiare (Anzio), ma al tempo stesso irreale, anche un solo sorriso del padre basta a illuminare gli angoli più bui, a rasserenare l’animo del bambino spaurito che è tornato ad essere Moccia. I gabbiani volano lanciando il loro messaggio di libertà. Il bambino Moccia è un Jonathan Livingston che ancora deve imparare l’arte del volo, ma ha bisogno dell’amore, dei consigli, dell’esempio e della guida paterna per affrontare il cielo della vita reale. Il sole tramonta e tornerà a nascere, questo sembra essere il messaggio che il padre lascia al figlio … poi si allontana verso l’orizzonte, senza voltarsi. C’è il dolore del distacco, la nostalgia per ciò che non potrà più essere, ma anche amore invincibile e gratitudine per quel breve appuntamento fuori dal tempo. Lo osserva fisso sino al momento in cui scompare nel crepuscolo. Oltre non lo potrà seguire. “Another day” cantano i Cure … “qualcosa mi ha ipnotizzato…”. E’ la poesia.