Le particelle elementari di Michel Houellebecq edito da Bompiani

Le particelle elementari

Editore:

Bompiani

Edizione:
15
Traduttore:
Perroni S. C.
Data di Pubblicazione:
5 luglio 2000
EAN:

9788845244575

ISBN:

8845244571

Pagine:
316
Formato:
brossura
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Trama Le particelle elementari

Michel Djerzinski e Bruno Clément sono fratellastri e sembrano essere accomunati unicamente dall'abbandono della madre. Michel è uno scienziato dedito alla biologia molecolare e vicino al Nobel. Un uomo che ha dedicato la sua esistenza agli studi scientifici che lo hanno portato all'isolamento e all'impermeabilità a qualunque emozione. Il suo sogno è riuscire a clonare gli esseri umani così da poter garantire a essi una vita perfetta. Bruno è un insegnante, attirato dal sesso in modo morboso, costretto dalla malattia a entrare e uscire dalle cliniche psichiatriche. Sia la morbosità patologica di Bruno sia l'asettica razionalità di Michel sono il risultato dell'ambiente che li circonda. Due vite parallele destinate a incontrarsi.

Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 12 recensioni

Le particelle elementariDi C. Adele Maria Rosa-23 marzo 2012

Un romanzo inizialmente ostico, ma con tanti riferimenti scientifici interessanti. Proseguire nella lettura è come fare un salto nel buio, Houellebecq è cattivo, pessimista e cinico, si diverta a punire i suoi personaggi, a renderli fragili o antipatici, o insopportabili. Scrive benissimo, racconta e sezione il disagio, le perversioni, fino a raggiungere il vuoto. Leggerlo è un'esperienza.

Bello, un po' ostico inizialmenteDi R. Grazia-15 marzo 2012

E' un libro angosciante, in cui Houellebecq è cattivo, pessimista e cinico. Storia di due fratelli che vivono due esistenze separate, opposte ma complementari. Il primo, Bruno, vive una vita sessuale sregolata e insoddisfacente la cui perversione ormai fuori controllo lo porta al ricovero volontario in un ospedale psichiatrico. Il secondo, Michel, vive un'esistenza dove il sesso non ha posto e fonda le basi filosofiche e scientifiche della clonazione umana. I presupposti sociali che portano alla elaborazione e diffusione di questa teoria sono la liberazione sessuale e il conseguente naufragio dell'istituzione del matrimonio e della famiglia a cui si accompagna la concezione di una vita sessuale non più finalizzata alla procreazione. La nuova razza, sana, immortale, priva dei conflitti legati alla diversità sessuale, soppianterà completamente la razza umana. E' un libro che ho trovato faticoso da portare avanti, ma non perché si legga male o sia scritto male, quanto perché l'atmosfera crea una sorta di disagio anche fisico. Ciononostante, almeno nel mio caso, il disagio non porta a depressione, quanto a uno stimolo di rivolta e reazione. Detto questo sul rapporto fra me e il libro, va aggiunto che Houellebecq sa davvero scrivere, pregio purtroppo raro anche fra gli autori affermati. A volte eccede forse un po' nel dimostrare quanto sia bravo, ma in fondo può permetterselo. L'analisi dell'umanità insita nei due fratellastri protagonisti del libro è notevolissima, così come la resa dei personaggi. A volte però il mondo di completa desolazione e di assoluta putrescenza sociale del libro diventa inverosimile rischiando un effetto caricatura. Un gran bel libro, che dà molto da pensare se lo si vuole.

Bruno e michelDi p. priscilla-31 gennaio 2012

Le particelle elementari parla di michel e bruno due fratellastri, si parla di entrambi i fratelli e le loro esperienze, il tutto immerso nella realtà attuale. Il personaggio che ho preferito è bruno e il suo modo reale e brutale di raccontare la sua realtà, soprattutto quando riesce a trovare qualcosa di bello... Consigliato

Il classico libroDi C. Pietro-25 gennaio 2012

Ecco il classico libro che si deve leggere tutto per arrivare all'ultima pagina, autentica sorpresa e soluzione del tutto. Fra un pò ne uscirà il film, ma il libro vale la pena, ve lo consiglio caldamente. Autore, tale Michel Houllebecq, scrive come uno scienziato che sa tutto di filosofia, usa un linguaggio tecnicissimo a tratti, ma che non lascia mai il lettore nel dubbio di non starci a capire niente.

Le particelle elementariDi f. lucio-8 agosto 2011

Il cupo pessimismo, ai limiti del nichilismo di Houellebecq colpisce come un cazzotto allo stomaco, tratta dell'influenza dell'ambiente sullo sviluppo della personalità umana. La storia parla di 2 fratelli che condividono soltanto la madre, allevati in condizioni di "estrema" carenza affettiva, evolvono in 2 direzioni opposte, entrambe tragiche. Uno è un valente scienziato, un biologo molecolare, totalmente distaccato dalla realtà, vive come anestetizzato, non riesce a "sentire" nulla, è amato inutilmente da sempre da una donna, alla quale ha dispensato solo dolore. Solo al momento della morte di lei riesce a diradare la nebbia della sua insensibilità e provare qualche emozione. Il secondo è morbosamente attratto dal sesso, frustrato, umiliato, nella maturità trova l'amore ma il destino gliela toglie subito. Troppo tardi. Finirà in clinica psichiatrica. Triste, disperato, pessimista senza alcuna speranza.

Le particelle elementariDi M. Gerardo-20 luglio 2011

L'autore delinea con grande potenza espressiva tutta la sua filosofia intrisa di nichlismo. E' un essere umano bifronte quello che i due protagonisti vengono a (de) comporre, proiettato chi per eccesso chi per difetto verso l'inesorabilità dell'alienazione e dello zero assoluto emotivo. E' questo un romanzo che parimenti alla grande letteratura esistenzialista dei decenni centrali del Novecento, letteratura alla quale con espliciti rimandi nel testo esso rimanda, assurge a testimonio di un ben preciso momento storico: qui l'apogeo (e ad ogni apogeo sempre segue la caduta) dell'Europa parlamentare degli stati nazionali e della loro socialdemocrazia laddove Sartre e Camus tratteggiavano il tramonto dell'Occidente coloniale ed ancora spavaldamente liberista. E' un romanzo fortemente scorretto, solforico e volutamente sgradevole; in esso l'A. (a mio giudizio alla sua prova migliore insieme con l'esordio di Estensione) raccoglie e si muove con disinvolta acribia attraverso sociologia, filosofia e biochimica molecolare per evidenziare quanto l'uomo d'oggi (si ricordi che il testo è del 98 e la clonazione della pecora Dolly del 96) sia l'artefice e primo responsabile della propria estinzione di dopodomani nel nome di quello scientismo che lungi dall'averci affrancato da ogni escatologia al principio sperimentale ha rivolto il nostro sguardo di eternamente bisognosi di certezze. "Avendo rotto il legame che ci avvinceva all'umanità, noi viviamo." (p. 315). Questo è il messaggio che, dice l'A. Con lingua chirurgica, asetticizzante il nostro presente di randagi dello spirito provvede a definire per il nostro futuro. PS editoriale: per essere questa una orgogliosa XIV edizione (onore a Bompiani per aver acquisito profeticamente i diritti di traduzione) l'edizione è scempiata di refusi.