Trama Parole sulla sabbia
Abigail Harker abbandona il suo amato lavoro di lessicografa per diventare custode di un vecchio faro su un'isola sperduta al largo della costa del Nortb Carolina. Arrivata a Chapel Isle fuori stagione, Abigail immagina di trovarvi pace e solitudine e di poter esplorare con tranquillità l'isola che suo marito aveva amato da bambino. Ma le cose vanno diversamente. Il pittoresco faro in realtà è un edificio diroccato e inquietante che custodisce un misterioso passato. E, d'altra parte, Abigail è perseguitata dal suo di passato, anche se, lentamente, riesce a intessere legami sorprendenti con le persone del luogo e a stabilire un rapporto con il proprio dolore che le permetterà di trovare un nuovo equilibrio. Parole sulla sabbia racconta con grazia uno dei più grandi misteri della vita: la forza che nasce per farci superare una perdita devastante, attraverso il potere delle parole e la loro capacità di guarire, di trasformare, di toccare il cuore.
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Recensioni degli utenti
UN FARO POCO MISTERIOSO-5 maggio 2012
Purtroppo questo romanzo mi ha delusa enormemente. Bella trama, ma nei fatti, il libro si è rivelato noioso e prolisso, con un finale improvvisato e veloce, che non da alcun piacere. Questo è naturalmente un parere personale, che nasce dalle sensazioni o meglio, dalle poche sensazioni che mi ha suscitato lo scorrimento della lettura. All'inizio la protagonista suscita tutta la mia simpatia, visto il trauma che deve affrontare e la coraggiosa decisione di farlo da sola, nel luogo tanto amato dalla persona cara che ha perso, lontana da tutti, amici e parenti, per ritrovarsi sola con i propri fantasmi ed affrontarli. Solo che poi la trama viene instupidita dal mito di un fantasma che si aggira nel faro del capanno dove lei va a vivere per fare la custode appunto del faro per un anno. Lei che è una stimata lessicografa decide di mettere distanza tra la Abigail moglie e madre e la Abby che conoscono gli abitanti di Chapel Isle, isola sperduta e misteriosa dove si verificano strani furti e la gente guarda gli stranieri con circospezione e sospetto. La protagonista passa tutto il suo tempo a ristrutturare il capanno, e man mano che ristruttura, cioè per tutto il libro, ristruttura se stessa, attraverso monologhi a voce alta e anche davanti alla gente. La metafora è chiara, ma lo svolgimento è noioso, senza colpi di scena, senza personaggi particolari che arricchiscano il libro. Ogni volta che succede qualcosa che possa dare una spinta al libro, l'autrice lo lascia indefinito, non approfondisce il mistero, non mostra curiosità, lasciandoci con domande a cui non daremo mai risposte. Neanche il profondo dolore della protagonista è veramente approfondito. Almeno avremo avuto pietà o empatia col personaggio che ahimè a volte è noioso e pauroso. Affronta ogni sua paura fuggendo dal faro e poi rientrando come se avesse dimenticato il motivo per cui è fuggita. Ci sono troppe scene che si ripetono e che non danno niente di più alla trama. Veramente deludente.
