Al paradiso delle signore
- Editore:
Rizzoli
- Collana:
- BUR Classici
- Data di Pubblicazione:
- 14 aprile 1989
- EAN:
9788817167130
- ISBN:
8817167134
- Pagine:
- 484
Recensioni degli utenti
Al paradiso delle signore-1 marzo 2012
Confesso che, prima di leggere questo romanzo, nella mia beata ignoranza credevo che i grandi centri commerciali esistessero da molto meno tempo di quanto in realtà non sia; a quanto pare, invece, non solo risalgono alla seconda metà dell'Ottocento, ma finora non sono cambiati affatto: prova ne è il titolo, io lo applicherei a un qualsiasi centro commerciale di oggi! Al di là delle storie dei personaggi, alcune davvero tragiche in puro stile Zola, è un'opera interessantissima soprattutto per le splendide e dettagliate descrizioni che lo scrittore dà del grande magazzino fulcro del quartiere, vero e assoluto protagonista del libro e specchio dell'ideologia sociale di quegli anni.
Molto bello-4 dicembre 2010
Denise, mite e dolce ragazza della provincia francese, rimasta orfana e con due fratelli a carico, decide di recarsi a Parigi per trovare lavoro. Lo zio che si offre di aiutarla temporaneamente è un vecchio merciaio, che fece fortuna in passato ma che ora è sull'orlo del baratro, così come molti altri piccoli negozianti della sua zona. La causa di tale rovina è dovuta alla costruzione di uno dei primissimi grandi magazzini di Francia, Al paradiso delle signore appunto, che come un gigantesco mostro ha fagocitato le fortune dei piccoli commercianti limitrofi. E' qui che si incontra un repertorio di varia umanità (femminile, si intende) : dalle gran dame alla balie, tutte allettate dai prodotti che fanno moda a prezzi bassi. Una vera e propria democratizzazione del lusso, in quello che diventa un tempio costruito ad arte per le donne, con i loro bisogni e desideri. Il Grande Magazzino giganteggia su tutto, anche su quelli che dovrebbero essere i personaggi principali. Non c'è dubbio che il vero protagonista sia lui e, più in generale, il progresso, con i suoi benefici e le sue conseguenze negative. Ogni elemento, ogni meccanismo di questa grande macchina viene descritto minuziosamente: Zola conosce molto bene il sentimento delle folle e regala delle immagini vivide e alquanto moderne. La storia di Denise, per quanto molto presente, viene usata solo trasversalmente dallo scrittore che intende portare avanti un altro messaggio: i tempi cambiano e con loro dobbiamo cambiare o potremmo rimanere schiacciati. E' il primo di Zola che mi capita di leggere e non sarà certo l'ultimo. Bello.