Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida di Umberto Eco edito da La nave di Teseo
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Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida

Collana:
I fari
Data di Pubblicazione:
24 febbraio 2016
EAN:

9788893440226

ISBN:

8893440229

Pagine:
469
Formato:
brossura
Argomento:
Reportage e raccolte giornalistiche
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Pape Satàn Aleppe. Cronache di una società liquida

Crisi delle ideologie, crisi dei partiti, individualismo sfrenato... Questo è l'ambiente - ben noto - in cui ci muoviamo: una società liquida, dove non sempre è facile trovare una stella polare (anche se è facile trovare tante stelle e stellette). Di questa società troviamo qui i volti più familiari: le maschere della politica, le ossessioni mediatiche di visibilità che tutti (o quasi) sembriamo condividere, la vita simbiotica coi nostri telefonini, la mala educazione. E naturalmente molto altro, che Umberto Eco ha raccontato regolarmente nelle sue Bustine di Minerva. È una società, la società liquida, in cui il non senso sembra talora prendere il sopravvento sulla razionalità, con irripetibili effetti comici certo, ma con conseguenze non propriamente rassicuranti. Confusione, sconnessione, profluvi di parole, spesso troppo tangenti ai luoghi comuni. "Pape Satàn, pape Satàn aleppe", diceva Dante nell'"Inferno"(VII, 1), tra meraviglia, dolore, ira, minaccia, e forse ironia. Che cos’è una società liquida? A spiegarcelo è Umberto Eco con Pape Satàn Aleppe. Dopo il successo editoriale di A passo di Gambero, l’autore de Il nome della rosa ci intrattiene in un altro appassionante intervento civile. Seguendo le tracce di Il secondo diario minimo e La bustina di Minerva, ci racconta qualcosa di non identificabile che Eco, per l’appunto, racchiude, in un titolo che non significa proprio un bel niente come Pape Satàn Aleppe. Ma che vuol dire? Nulla proprio come la società in cui viviamo e in cui tutto è inconsistente e liquido, senza sostanza, senza significati perché le ideologie sono inevitabilmente cadute, non c’è più una sinistra o una destra o dei valori per i quali sacrificarsi, per non parlare di una comunità o di una nazione in cui identificarsi e di cui essere orgogliosi. La citazione dantesca con cui Umberto Eco sceglie il titolo e anche lo slogan di questo ultimo libro è significativo della confusione imperante dei tempi che viviamo e della decadenza del valore del ricordo, della memoria individuale e quindi, a sua volta, collettiva. Tutto è solo apparenza, senza approfondimento o voglia di capire quello che ci riguarda sempre e comunque molto da vicino. Per Eco non c’è speranza, ma nel declamare questa realtà con spiegazioni indiscutibili ci mette la consueta ironia di chi sa ridere di una conclamata tragedia annunciata. I nonni ci avevano avvertito con il “non ci sono più le mezze stagioni” e allora nulla ha più il sapore della scoperta e della meraviglia.

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4 di 5 su 2 recensioni

Buone lezioni per tuttiDi S. Giovannino-11 marzo 2016

Si è un buon libro che fa riflettere su tante questioni del nostro tempo, dall'uso patologico dei telefonini alla mania dei tatuaggi e dei pantaloni strappati, all'esigenza di apparire a ogni costo senza curarsi dell'essere. Interessanti sono poi i confronti con il passato in cui ci si accontentava di poco.

Ottimo prodotto editorialeDi R. GABRIELE-11 marzo 2016

È un prodotto che ha rispettato in pieno le aspettative, sia dal punto di vista editoriale che da quello dei contenuti. È un perfetto biglietto da visita per la nuova casa editrice "La Nave di Teseo". Ora non resta che aspettare le prossime uscite della stessa casa editrice, sicuramente saranno all'altezza delle aspettative.