La paga dei soldati di William Faulkner edito da Adelphi

La paga dei soldati

Editore:

Adelphi

A cura di:
M. Materassi
Data di Pubblicazione:
5 novembre 2008
EAN:

9788845923357

ISBN:

8845923355

Pagine:
292
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama La paga dei soldati

Non sempre un'opera prima segna la nascita di uno scrittore. Ma se si tratta di William Faulkner, e se la materia del romanzo ha il sapore di un regolamento di conti, o di un risarcimento, il miracolo può avvenire. Quando "La paga dei soldati" esce per la prima volta, nel 1926, Faulkner ha trascorso gli otto anni dalla fine della Grande Guerra raccontando episodi del conflitto; e l'impressione che il lettore comune ricava dal libro è che il suo protagonista, il tenente Donald Mahon, sia un alter ego dell'autore. Così non è, dal momento che Faulkner, scartato dall'aviazione americana per un problema di centimetri e poi arruolatosi sotto falso nome in quella canadese, non aveva fatto in tempo a partire per l'Europa prima dell'armistizio: dunque non era stato, come Mahon, orribilmente ferito in combattimento, né aveva dovuto attraversare una tormentosa convalescenza affidandosi alle cure di tre donne la sensuale fidanzata Cecily, "insincera come un sonetto francese", la governante Emmy, sua amante anni prima per una sola notte, e la giovane vedova Margaret Powers. Il dolore e le passioni di Mahon - o di quanto resta di lui si trasformano così in quell'urlo che di Faulkner diverrà più tardi l'emblema: e in un magnifico furore che investe le passioni e le miserie di un intero microcosmo, su su fino alla "muta cacofonia dorata delle stelle".

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4 di 5 su 2 recensioni

Contraddizioni americaneDi L. Carlo-21 aprile 2012

Ho letto questo libro pensando di trovare un'opera iniziale di poche pretese e mi devo ricredere. In questo c'è già tutto il grande Faulkner, solo che qui si notano anche esplicitamente le influenze copiose degli altri scrittori europei e non. Il sud con le sue bibbie e il suo razzismo caratterizzante, così come le disillusioni sulla vita. E il senso che l'uomo non sia fino in fondo se stesso, che ci siano altre forze che trasformano il suo pensare e il suo modo di agire.

La paga dei soldatiDi B. Mark-8 novembre 2010

Indubbiamente Faulkner. Prima opera nella quale già si apprezza la sua scrittura complessa e le sue costruzioni mai comuni. Nalla scrittura, però, pesa qualche leziosità di troppo, e nella costruzione della trama una tessitura che si perde via via facendosi confusa e un po' troppo macchinosa. Oh, ma è sempre Faulkner, mica cippoli.