Descrizione Orsogna 1943. Le battaglie per la Linea Gustav nella «Cassino dell'Adriatico»
A fine novembre 1943 la veloce avanzata dell'Ottava Armata britannica si arresta ad Orsogna,un paese del Chietino, sul tratto abruzzese della Linea Gustav. Per un mese i tentativi di penetrazione della Divisione neozelandese si infrangono contro la straordinaria difesa di un manipolo di truppe tedesche. Attraverso preziose fonti neozelandesi e tedesche, la descrizione dei movimenti delle truppe su dettagliate cartine militari, l'autore ricostruisce giorno per giorno il drammatico svolgimento di una battaglia ingiustamente dimenticata. Foto degli Archivi neozelandesi arricchiscono il testo.
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Recensioni degli utenti
Libro di storia militare-10 novembre 2020
La battaglia di Orsogna è profetica di quella ben più famosa di Cassino ma nei sui aspetti tattico militari molto simile. L'autore ha avuto il merito di riscoprirla e di raccontarla in tutte le sue fasi con interessanti cartine e foto. Un libro che piacerà agli appassionati della campagna militare italiana.
Opera mediocre-26 luglio 2016
Ho letto questo libro e devo dire che, malgrado la buona disponibilità verso l'argomento trattato in quanto abitante della zona in cui si svolge la vicenda, non posso non constatare che l'opera, oltre ad essere scritta male, manca totalmente d'un profilo umano. La Storia non può essere solamente un arido cumulo di date. Giudizio negativo, quindi.
Libro inutile-21 luglio 2016
Sono abruzzese ed ho letto "Orsogna 1943". L'ho trovato oltre che inutile, noioso. Mi piace il genere storico, ma credo che ciò che accadde al povero paese di Orsogna durante la guerra fu terribile, sia conosciuto. Comunque eventualmente andrebbe raccontato da uno che sa scrivere, da uno scrittore vero, mettendo in evidenza lo spessore umano, più che gli aspetti tecnici. Dunque in definitiva un libro a dir poco mediocre, dalla scrittura mediocre. In Italia si pubblicano troppi libri e come amante della natura quando mi capita di leggere libri come questo mi chiedo: ma è giusto sprecare la carta? E poi: qual è la convenienza per un piccolo editore di pubblicare roba del genere? Tornaconto economico, ambizione culturale? Boh!