L' orologiaio cieco di Richard Dawkins edito da Mondadori

L' orologiaio cieco

Editore:

Mondadori

Collana:
Oscar saggi
Data di Pubblicazione:
19 luglio 2006
EAN:

9788804560678

ISBN:

8804560673

Pagine:
440
Argomento:
Scienze: opere divulgative
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 4 recensioni

Un poco alla volta... Di C. Pierre-8 gennaio 2011

E' sorprendente quanto una teoria naturalistica così "semplice" sia stata scoperta da una persona sola e neanche tanto tempo fa. Altrettanto incredibile è quante altre sotto teorie e diramazioni e opposizioni abbia poi generato, un'evoluzione dell'evoluzione cumulativa. A tratti poco scorrevole causa tecnicismi ma bello.

Umani, troppo umani?Di z. manuela-17 novembre 2010

Uno dei più autorevoli e riconosciuti biologi viventi, Richard Dawkins si cimenta in questo testo nel non facile compito di mostrarci quanto, in molti, riteniamo già di sapere. Sbagliando. Difatti, nonostante il confronto con le tesi creazioniste si dipani lungo tutta lettura, l'Orologiaio Cieco assolve alla primaria funzione di svelare gli aspetti fondamentali, e più importanti, della teoria dell'evoluzione darwiniana, mostrando quanto è lecito aspettarsi, sol che ci si soffermi a pensare a quanto sia (im) probabile che l'educazione impartita nelle scuole dell'obbligo abbia potuto metterci correttamente a parte di un aspetto della scienza che merita notevole approfondimento. Consigliato a chiunque, quale che sia la propria posizione in merito al dibattito sull'evoluzione della specie, in quanto prezioso strumento, non fine.

Dawkins e HawkingDi S. GIORGIO-15 settembre 2010

Dawkins è un divulgatore scientifico, Hawking uno scienziato. Segnatamente un astrofisico. Credono entrambe che “scientia vincere tenebras”. In particolare Dawkins, nel suo “orologiaio cieco” confuta l’argomento classico del “disegno divino” di Paley, citando le forze casuali dell’evoluzione naturale, scoperte da Darwin, il cui pensiero non è interamente riconosciuto dai credenti delle diverse religioni (non a caso). Dawkins sostiene che l’universo, a differenza di qualsiasi orologio, non ha bisogno di un orologiaio che, con uno scopo, ne abbia progettato “ab imis fundamentis” tutti i meccanismi. La natura, impersonale, è l’orologiaio cieco che, inconsapevolmente e senza una ragione apparente, guida lo sviluppo delle specie e dei mondi. Hawking, di parere contrario fino al 2004, oggi ritiene che l’universo possa essere sorto senza l’apporto di un dio creatore. Non ha promesso di non cambiare idea di nuovo. Cosa accomuna questi due pensatori? L’idea che le risposte alle domande esistenziali che ci poniamo da millenni, siano nel progresso della ricerca scientifica e non nella mente di dio. In questo sono i continuatori di una schiera di Grandi Dubbiosi: Eraclito, Galileo, Savonarola, Newton e lo stesso Darwin. Che le chiese hanno sempre maltrattato. Anche il buddhismo, a torto considerato una religione teista, è fondato sull’assenza di un io/dio personale e universale (sabbe dhamma anatta) e derubrica Brhama – che pensa se stesso come creatore del mondo – a divinità condizionata, così longeva da dimenticare le cause che l’hanno creata. Inoltre il buddhismo liquida le proliferazioni mentali, relative a dio, all’anima e alle ragioni dell’esistenza, come inutili. Sostenendo che, se vogliamo liberarci dalla sofferenza, dio è irrilevante. Quello che conta è conoscere e praticare la strada che porta fuori da questa miseria.

L'ordine del caosDi r. giuseppe-15 luglio 2010

Nonostante si parta dalla semplicità più assoluta, in miliardi di generazioni l'evoluzione porta a batteri e balene con lo stesso meccanismo, il mitico Richard DAWKINS ci fornisce la dimostrazione matematica di questo "miracolo della natura"